Ha lasciato la pista, ma solo in prima fila: non ha mai smesso di vincere. Ecco quanto guadagna Davide Tardozzi!
Dietro ogni grande impresa c’è sempre una mente brillante. Nel caso della Ducati, quella mente è Davide Tardozzi, colonna portante del team MotoGP. Ex pilota dal cuore romagnolo, ha iniziato a mordere l’asfalto in giovane età, lasciando subito il segno in gare storiche come il CEV nella categoria 250.
Negli anni ’80 ha preso parte al motomondiale, per poi mettersi alla prova con le prime moto a quattro tempi da 750 cm³. Il suo nome è legato per sempre alla Superbike: fu lui a vincere la prima corsa nella storia del campionato, a Donington Park, scolpendo il suo nome nella leggenda delle due ruote.
Dopo un brutto infortunio al Mugello, che ne ha interrotto la carriera da pilota, Tardozzi ha saputo reinventarsi. È rimasto nel paddock come collaudatore, diventando presto il punto di riferimento per Ducati. Ha collaborato con campioni come Fogarty, Corser e Chili, segnando una lunga fase di successi internazionali.
Nel 1999 ha preso le redini del team ufficiale Ducati in Superbike, trasformandolo in una macchina da guerra. Dopo un breve passaggio in BMW, è tornato a casa, accettando il ruolo di team manager per la MotoGP. Da quel momento, ha guidato la squadra verso una nuova era d’oro culminata col trionfo di Pecco Bagnaia.
Il suo stipendio? Non è mai stato confermato ufficialmente, ma si parla di cifre a sei zeri per ruoli manageriali di quel livello. Una cifra inferiore a quella dei piloti, ma comunque stellare per chi gestisce un’intera macchina vincente.
Con l’arrivo di Marc Marquez nella squadra, Tardozzi si prepara a scrivere un altro capitolo leggendario della sua carriera. È l’uomo che non corre più in pista, ma che continua a vincere da bordo campo, con strategia e carisma.
Quanto conta davvero il lavoro nell’ombra di una figura come lui? Forse più di quanto immaginiamo.
Riflettiamoci insieme: quanto è importante il ruolo dei leader silenziosi nello sport? Dicci la tua nei commenti.