Ormai gli spot della catena di supermercati Esselunga stanno spopolando, data l’attenzione mediatica che questi attirano. Ecco che cosa ha causato le accuse!
Esselunga presenta il terzo capitolo della sua campagna pubblicitaria “Non c’è una spesa che non sia importante”, toccando corde emotive profonde attraverso la storia di un padre e sua figlia, Arianna, divisi da un conflitto generazionale. Questa volta, il narratore silenzioso di questa riconciliazione è una carota, elemento quotidiano che si trasforma in simbolo di unione e ricordi condivisi.
Il nuovo spot si distingue per l’uso emotivo della canzone “Ti lascio una canzone”, di Gino Paoli e Peppe Vessicchio, che fa da colonna sonora alla riappacificazione tra il padre, che fatica ad accettare la decisione della figlia di voler vivere da sola, e Arianna. La scelta di Genova e della spiaggia di Vernazzola come sfondo aggiunge una cornice suggestiva e autentica alla narrazione.
La campagna pubblicitaria ha generato reazioni positive e commosse tra il pubblico, come dimostrano i commenti sui social network. La capacità di Esselunga di evocare emozioni attraverso scene di vita quotidiana, anche mediante il ricordo di una canzone speciale, ha toccato il cuore di molti. Tuttavia, non mancano le osservazioni più leggere e umoristiche, come quelle relative all’aspetto insolito delle carote protagoniste dello spot, o critiche ironiche sulla “troppa dolcezza” degli spot, definiti da alcuni “cringe”.
Questo approccio pubblicitario di Esselunga sottolinea come, anche attraverso i prodotti più semplici, si possano raccontare storie capaci di riunire le persone e di risvegliare ricordi e emozioni profonde. Attraverso questi spot, la catena di supermercati riafferma il valore di ogni acquisto, non solo per il suo significato materiale ma anche per quello emotivo e relazionale che può assumere nella vita delle persone.
Cosa ne pensate? A voi i commenti!