• Gio. Feb 20th, 2025

Michele Zarrillo ha attraversato decenni di musica, successi e ostacoli. Ma non è andato tutto rosa e fiori. Ecco la sua vita e che fine ha fatto!

 

Michele Zarrillo è una figura di spicco nella musica italiana, capace di attraversare decenni di cambiamenti senza mai perdere il suo stile inconfondibile. Cantante, pianista e chitarrista, ha mosso i primi passi nel mondo del progressive rock per poi abbracciare il genere melodico, che lo ha reso celebre. Con numerose partecipazioni al Festival di Sanremo e una carriera ricca di successi, Zarrillo ha scritto anche brani per grandi artisti come Renato Zero. Ma cosa fa oggi?

Giovanissimo, nel 1972, entra nei Semiramis, band progressive con cui pubblica un album prima di unirsi ai Rovescio della Medaglia. Tuttavia, il suo destino musicale prende una direzione diversa: lascia il rock sperimentale per il pop e avvia il suo percorso da solista con il nome Andrea Zarrillo. Nel 1979, con il brano Indietro no, vince il Festival di Castrocaro e torna a esibirsi con il suo vero nome. Nel frattempo, scrive brani per artisti di rilievo come Renato Zero e Ornella Vanoni.

Il debutto a Sanremo arriva nel 1981 con Su quel pianeta libero, seguito nel 1982 da Una rosa blu, che però trova il vero successo solo nel 1998, quando viene riproposta in una nuova versione. La svolta arriva nel 1987, quando trionfa tra le Nuove Proposte con La notte dei pensieri, conquistando il pubblico con il suo stile raffinato. Da lì, una serie di album e brani indimenticabili segnano la sua carriera, consolidando la sua posizione nella musica italiana.

Negli anni ’90, Michele Zarrillo collabora con Alessandro Colombini e porta al successo l’album Adesso, anticipato dal brano sanremese Strade di Roma. Nel 1994, Cinque giorni, scritto con Vincenzo Incenzo, diventa un classico della musica italiana, crescendo di popolarità nel tempo. Seguono brani iconici come L’elefante e la farfalla e L’amore vuole amore, fino alla riedizione di Una rosa blu, che lo consacra definitivamente.

Nel 2013, la sua carriera subisce una brusca interruzione: un infarto lo colpisce all’improvviso, portandolo a un lungo periodo di convalescenza. L’artista, però, non si arrende. Con determinazione, torna sul palco nel 2014 con un concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma, affiancato da grandi musicisti come Danilo Rea e Stefano Di Battista.

Nel 2017, dopo anni di silenzio discografico, partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con Mani nelle mani, dimostrando di aver ritrovato la sua voce e la sua passione. Lo stesso anno pubblica l’album Vivere e rinascere, un titolo che racchiude perfettamente la sua esperienza di vita. Nel 2020, torna sul palco dell’Ariston con Nell’estasi o nel fango, proseguendo la sua carriera musicale senza mai smettere di emozionare.

Nonostante la notorietà, Michele Zarrillo ha sempre mantenuto la sua vita privata lontana dai riflettori. È padre di tre figli: Valentina, nata nel 1981, Luca, nato nel 2010, e Alice, venuta al mondo nel 2012. I suoi figli hanno ereditato la passione per la musica: Luca è un talentuoso batterista, mentre Alice si sta avvicinando alla chitarra. Sua moglie, Anna Rita Cuparro, è una violoncellista di talento, e la loro famiglia si è sempre tenuta distante dal clamore mediatico.

Oggi, Zarrillo continua a dedicarsi alla musica dal vivo, dimostrando che il talento e la passione non hanno età. La sua storia è un esempio di resilienza e amore per l’arte, capace di ispirare intere generazioni. Cosa ne pensi del suo percorso? Lascia un commento!