Da qualche tempo è iniziata una vera e propria lotta fra il governatore del Veneto Zaia e il microbiologo Crisanti. Il motivo della disputa? I tamponi rapidi. Chi ha torto tra i due?
Scontro tra Luca Zaia e Andrea Crisanti
Fra Luca Zaia e Andrea Crisanti stanno volando parole grosse. Fra i due non è mai esistito un clima idilliaco, in quanto fin dall’avvento della pandemia hanno dimostrato di appartenere a scuole di pensiero nettamente diverse. Un esempio di tutto questo si è verificato quando è nato il dibattito per quanto riguarda l’utilizzo dei tamponi rapidi. Crisanti aveva infatti dichiarato che questi test non erano attendibili, in quanto non sempre riescono a verificare la presenza del Covid. Il biologo aveva allegato dei test proprio per dimostrare la sua ipotesi, ma neanche di fronte a dimostrazioni verificate Zaia aveva abbassato la testa.
Secondo Crisanti infatti, un tampone rapido è efficace solamente nel 75% dei casi e non nel 90 % come invece viene dichiarato sulla confezione. Tutto questo era andato a discapito della regione Veneto, motivo per cui Zaia si era scagliato contro l’infettivologo, dichiarando che, invece, avrebbe continuato ad utilizzare questi prodotti.
La situazione Covid in Veneto
Sicuramente la risposta di Zaia non si è rivelata delle migliori, in quanto la regione Veneto ha riportato un numero di morti molto più alti rispetto ad altre aree d’Italia. Per molti il motivo di tutto questo sarebbe legato all’inefficacia dei tamponi. Questi sarebbero stati utilizzati negli ospedali e nelle rsa, mettendo quindi a rischio la vita di molti soggetti fragili. Secondo Crisanti quindi, l’uomo avrebbe abbassato la guardia e si sarebbe fidato ciecamente di quanto riportato sulle confezioni dei tamponi.
Pare inoltre che siano stati effettuati dei test in concomitanza con dei tamponi molecolari. Quando questi risultavano positivi quelli rapidi erano ancora negativi. Così facendo una persona non poteva rivolgersi all’ospedale nei giusti termini e finiva per manifestare sintomi piuttosto gravi se non addirittura la morte. Ancora oggi il clima fra i due uomini è davvero molto teso, in quanto entrambi sono fermi sulle loro convinzioni e non accennano a voler raggiungere un compromesso. Pare inoltre che diverse procedure siano state aperte nei confronti dell’azienda che avrebbe realizzato i tamponi in questione.
Crisanti stesso ha compilato una relazione che ha snocciolato punto per punto il suo studio, dimostrando l’inefficacia dei tamponi utilizzati in passato. Al momento sono comunque in corso delle indagini volte a verificare le parole del biologo. Si tende a rimarcare il fatto che, attualmente; nessuna azienda avrebbe preso dei provvedimenti legali contro Crisanti, in quanto l’uomo non è mai stato denunciato. Sicuramente la questione merita di essere analizzata nella sua totalità, in modo da riparare a tutte quelle falle che hanno causato notevoli disagi in passato.
Qual è la vostra opinione sull’utilizzo dei test rapidi? Secondo voi sono verificati per rivelare la presenza del Covid-19 oppure sono del tutto inefficaci? A voi i commenti!