La famosa truffa telefonica è recentemente tornata in voga, dopo che molti utenti l’hanno segnalata. Ecco come prevenire e difendersi da queste mosse!
La truffa telefonica dello squillo, nota anche come wangiri, sta facendo nuovamente capolino tra gli inganni più diffusi ai danni degli utenti di telefonia. Questa tecnica di frode, originaria del Giappone e nota dal 2002, si basa su un meccanismo apparentemente innocuo ma potenzialmente molto costoso per chi cade nel tranello.
Il modus operandi è semplice: gli autori della truffa effettuano chiamate rapide che terminano dopo uno squillo o due, inducendo la vittima a richiamare il numero. La particolarità di questi numeri è che si trovano all’estero e sono tarati per attivare servizi a pagamento non appena si effettua la richiamata, causando l’addebito di somme notevoli sul credito della SIM della vittima in pochissimo tempo.
Per difendersi da questo tipo di truffa, la precauzione più efficace è evitare di rispondere o di richiamare numeri sconosciuti, soprattutto se provengono dall’estero. I prefissi più comuni associati alla truffa wangiri includono +216 (Tunisia), +44 (Regno Unito), +373 (Moldavia), +383 (Kosovo) e +53 (Cuba). Tuttavia, i truffatori possono utilizzare anche altri prefissi internazionali, quindi è buona norma esercitare cautela con qualsiasi numero non familiare.
Non richiamare numeri internazionali se non si è sicuri della loro provenienza o se non si aspettano chiamate dall’estero è un’abitudine che può risparmiare non solo denaro, ma anche il fastidio di dover gestire le conseguenze di una truffa. Essere consapevoli e prudenti rimane il miglior modo per proteggersi da questi tentativi di frode.
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