Alcune farmacie Italiane vendevano dei test per la rilevazione del Covid 19. La Guardia Di Finanza, dopo i dovuti controlli, ha disposto il sequestro del prodotto. Ecco cosa è stato scoperto e dove!
Test per la rilevazione del Covid-19: la scoperta della Guardia di Finanza
Se in un primo momento i tamponi atti a rivelare la presenza del Covid-19 scarseggiavano ed erano venduti a prezzo pieno, ora è possibile acquistare un kit con pochi euro e senza particolari difficoltà.
La Guardia di Finanza ha però evidenziato delle anomalie sugli stessi test, ed è per questo che ha sequestrato moltissimi prodotti realizzati da una società milanese attiva in questo settore. I kit rapidi forniti dall’azienda farmaceutica non risulterebbero attendibili e le caratteristiche tecniche degli stessi non verrebbero esplicate a dovere dagli stessi produttori.
All’interno delle varie confezioni sono presenti delle istruzioni dettagliate che però non risultano essere veritiere e che, quindi, non avrebbero fatto altro che sovvenzionare un prodotto di scarsa qualità.
In che modo il test sierologico può dare dei risultati falsi?
Il lotto di stick interessati è stato ritirato dalla Guardia di Finanza, che ha così liberato il mercato da test diagnostici che avrebbero fornito dei risultati falsi ai loro acquirenti.
Ad ogni modo, è importante sapere che un test diagnostico presenta dei limiti e che per essere eseguito in maniera veritiera deve rispettare alcune condizioni.
A differenza del tampone molecolare, lo stick sierologico permette di conoscere il risultato in pochi minuti, anche se non sempre gli esiti riportati risultano essere reali.
Onde limitare il rischio di errore, è importante sapere che bisogna effettuare il test a pochi giorni dal contatto stretto che è risultato positivo e non quando si apprende la notizia di un’eventuale positività.
Questo perché il virus del SARS-CoV-2 presenta una finestra di incubazione, entro la quale il virus potrebbe non avere carica virale e quindi superare ogni tipo di controllo.
In caso di dubbio è doveroso eseguire il test qualche giorno dopo l’esposizione al virus e ripeterlo una seconda volta trascorsi altri tre giorni. È bene sapere che, in alcuni casi, la carica virale contratta è talmente bassa che, nonostante l’organismo presenti il virus, non è sempre detto che questo venga rilevato.
Ecco perché è doveroso ripetere il test più volte e, in caso di dubbio, sottoporsi ad un’indagine più mirata ricorrendo al tampone molecolare.
Ulteriori indagini sono in corso d’opera in modo da valutare la qualità degli stick presenti in commercio, ed evidenziare illeciti nel settore delle aziende farmaceutiche che possono risultare truffaldine.
Avete mai eseguito un tampone rapido volto a rintracciare la presenza del Covid-19 nel vostro sangue? Il risultato si è rivelato essere veritiero oppure avete dovuto sottoporvi a nuove indagini per escludere la malattia? A voi i commenti!