Il Governo Meloni con il Pnrr ha introdotto anche il “Piano asili nido”, per permettere un ingresso più accessibile alle strutture. Ecco in quali comuni verrà attuato!
Il governo Meloni ha avviato il “Piano asili nido” con un investimento di 734,9 milioni di euro provenienti dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), mirando a potenziare l’infrastruttura educativa per i bambini fino ai 6 anni di età. L’iniziativa è guidata dal ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, e mira a colmare il divario che attualmente posiziona l’Italia sotto la media europea per quanto riguarda la disponibilità di posti negli asili nido.
Il Piano prevede la costruzione di nuovi asili nido e scuole dell’infanzia, oltre alla messa in sicurezza delle strutture esistenti. Questo non solo migliorerebbe la qualità del servizio offerto ma faciliterebbe anche le famiglie italiane, in particolare le donne, consentendo una migliore conciliazione tra lavoro e maternità e cercando di incrementare il tasso di natalità nel paese.
Nonostante la generosa dotazione finanziaria, esistono preoccupazioni riguardo alla sufficienza dei fondi. L’Italia si trova significativamente indietro rispetto agli obiettivi fissati dall’Unione Europea: secondo l’Istat, la copertura attuale dei posti per bambini da 0 a 2 anni è solo del 28%, ben al di sotto del target del 33% stabilito per il 2010 e del più ambizioso 45% previsto per il 2030. Inoltre, quasi la metà degli asili nido nel paese ha una lista di attesa, evidenziando una richiesta che supera di gran lunga l’offerta disponibile.
Per quanto riguarda la distribuzione dei nuovi posti, i fondi del Pnrr saranno allocati su base comunale, basandosi su vari criteri quali la copertura attuale del servizio, la popolazione totale e il numero di bambini nella fascia d’età target. Le 14 città metropolitane italiane riceveranno una quota garantita di risorse per sviluppare ulteriormente l’offerta di asili nido. Da Roma a Milano, passando per Reggio Calabria e Cagliari, ciascuna città metropolitana vedrà un incremento significativo nel numero di posti disponibili.
Tuttavia, secondo un’analisi dell’Ufficio parlamentare di bilancio basata sulle graduatorie dei bandi Pnrr, si stima che il deficit di posti persista, particolarmente nelle regioni del Sud come Campania e Sicilia, dove mancano ancora migliaia di posti per raggiungere la copertura del 33%. Inoltre, più di 3.400 comuni con un tasso di copertura degli asili nido tra 0 e 11 percento non hanno partecipato ai bandi Pnrr, un segnale preoccupante che potrebbe indicare una continuazione delle disparità regionali in termini di accesso all’educazione infantile.
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