I carburanti tornano alle stelle: è subito polemica. Ecco di quanto sarà l’aumento!
Vi ricordate quando Giorgia Meloni e Matteo Salvini promettevano di eliminare le accise sui carburanti? Era una promessa che sembrava capace di cambiare la vita degli automobilisti italiani, stremati da prezzi sempre più alti alla pompa. Eppure, quella promessa è rimasta solo un’illusione. Non solo le accise non verranno eliminate, ma il governo sembra pronto ad aumentare il peso di questa tassa.
Le notizie non lasciano spazio a dubbi: il gasolio potrebbe presto subire un incremento di un centesimo al litro, mentre la benzina vedrà un calo… sempre di un centesimo. Un’operazione che il governo chiama riallineamento e che dovrebbe generare circa 600 milioni di euro in cinque anni. Perché proprio questa scelta? Per finanziare il rinnovo del contratto dei lavoratori del trasporto pubblico locale.
Secondo le stime, il primo anno porterà nelle casse statali circa 200 milioni di euro. Tuttavia, poiché il gasolio è molto più utilizzato della benzina, questa manovra non sarà affatto neutrale. A pagare saranno soprattutto i trasportatori e i tanti italiani che usano mezzi diesel, già alle prese con accise che, in Italia, sono tra le più alte d’Europa: 62 centesimi al litro per il gasolio e 73 per la benzina.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha cercato di sdrammatizzare con una battuta: “Io ho la macchina diesel, quindi pagherò un centesimo in più anche io.” Ma per chi deve fare i conti con bilanci familiari sempre più risicati, non c’è molto da ridere.
La giustificazione ufficiale di questo rincaro si lega agli impegni di transizione ecologica previsti dal PNRR e alla necessità di ridurre i sussidi dannosi per l’ambiente. L’idea sembra chiara: chi possiede un veicolo inquinante deve pagare di più. Ma questa decisione solleva molte domande. È davvero giusto gravare così tanto sui cittadini, soprattutto in un momento storico già segnato da difficoltà economiche?
In tutto questo, i lavoratori del trasporto pubblico locale vedranno un miglioramento nelle loro condizioni grazie a un rinnovo contrattuale che prevede aumenti salariali di circa 200 euro e una tantum di 500 euro. Un passo avanti per loro, ma a quale costo per gli automobilisti italiani?
Nel frattempo, l’incontro decisivo sul tema è fissato per i prossimi giorni. Fino ad allora, conviene fare scorta di carburante e prepararsi a nuovi rincari. Una cosa è certa: ogni centesimo risparmiato farà la differenza per chi è già in difficoltà.
Cosa ne pensate di questa decisione? È una mossa necessaria o un altro colpo basso per gli automobilisti? Condividete la vostra opinione nei commenti!