Un nuovo pacchetto di sanzioni sta per essere emesso nei confronti della Russia. I nuovi provvedimenti potrebbero riguardare l’embargo del petrolio e altre fonti economiche molto importanti per Mosca. Putin riuscirà a promuovere l’economia del paese o queste sanzioni determineranno il fallimento della Russia?
Mosca trema: in arrivo nuove sanzioni
La situazione per la Russia si fa sempre più complessa, in quanto un nuovo pacchetto di sanzioni sta per abbattersi sul Cremlino.
L’offensiva russa si è spostata nella zona dell’Ucraina orientale e i paesi della Nato continuano a supportare la nazione invasa, offrendo armi e beni primari. Continua inoltre l’emissione di sanzioni contro il paese di Putin. L’obiettivo è quello di far precipitare il paese in una gravissima crisi economica che possa porre fine al conflitto bellico.
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea si dichiarano favorevoli alla posizione di Kiev, ed è per questo che hanno promosso un nuovo pacchetto di sanzioni che si abbatterà sulla Russia.
Sulla base di quanto ipotizzato, queste sanzioni riguarderanno il traffico e il commercio del petrolio, che non potrà più essere importato in alcun paese europeo.
La risposta di Vladimir Putin alle nuove sanzioni
Vladimir Putin ha espresso la sua opinione in merito alle forti sanzioni che si sono abbattute contro la Russia. Il Premier tende a sottovalutare l’impatto delle limitazioni degli ultimi tempi, anche se è ormai impossibile nascondere l’effetto delle stesse sull’economia russa.
Putin ha dichiarato che il conflitto non può essere più descritto come una guerra lampo e che le contrattazioni sono sempre più difficili da raggiungere.
Ha poi dichiarato che la Russia è riuscita più volte a schivare il tracollo finanziario, anche se le sanzioni e la perdita del lavoro hanno influito gravemente sui cittadini russi.
Con l’invio delle prime sanzioni, i paesi occidentali pensavano di stravolgere l’economia russa senza troppa difficoltà, ma Mosca ha comunque resistito.
Economia russa in crisi: gli effetti delle sanzioni
Contrariamente a quanto annunciato da Putin, l’economia della Russia comincia a traballare sotto il peso devastante delle ultime sanzioni.
Le banche russe hanno perso gran parte dei loro proventi e anche tutti gli altri settori economici sembrano essere a rischio. Per non parlare delle limitazioni per quanto riguarda l’esportazione dei prodotti russi e il commercio con i paesi esteri.
Anche i beni primari cominciano a scarseggiare e le scorte accumulate negli anni stanno per finire. A questo punto è impossibile non citare il peso che l’inflazione avrà su Mosca.
Le nuove sanzioni, quindi, comporteranno una perdita di più di 600 miliardi di rubli nel paese guidato da Putin. L’economia russa ha resistito a lungo all’incessante condanna dei paesi dell’ovest, ma non è possibile sapere per quanto riuscirà a restare in piedi.
Nonostante questo, solamente una piccola parte dei paesi del mondo ha deciso di applicare le sanzioni al paese che ha dichiarato guerra all’Ucraina.
Ulteriori sanzioni secondarie avrebbero accelerato la crisi economica in Russia ma, purtroppo, molti paesi si sono astenuti dal prendere provvedimenti. La stessa Germania risulta essere piuttosto incerta sull’invio di nuove sanzioni, in quanto ha forti legami con la Russia per quanto riguarda l’importazione del gas.
Il nuovo blocco di sanzioni farà capitolare il Governo di Putin o la Russia riuscirà a farla franca per l’ennesima volta? A voi i commenti.