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Nuova Stretta Sugli Affitti Brevi, Le Novità: In Arrivo Il Nuovo Decreto!

Nella serata di Mercoledì 6 Settembre è stata consegnata la nuova proposta di legge sugli affitti brevi. Questo è quanto ha annunciato su Facebook Daniela Santanchè, Ministra del turismo. Ecco cosa cambierà.

 

DDL sugli affitti brevi: le nuove regole e le sanzioni

Il Governo italiano è pronto a varare una nuovo DDL per regolamentare i pernottamenti presso le strutture affittate da privati tramite le piattaforme digitali come Airbnb, Booking, Wimdu, ecc. La bozza del nuovo decreto prevede che gli affitti brevi di immobili siti nei centri storici delle città metropolitane non possano durare meno di due notti consecutive. Coloro che non rispetteranno questa regola andranno incontro a sanzioni pesanti fino a 5.000 euro.

Le nuove regole riguardano coloro che possiedono legalmente l’immobile, ma anche i soggetti che procedono per intermediazione immobiliare e i gestori di portali telematici. L’attuale proposta normativa prevede anche l’obbligo di un Codice Identificativo Nazionale (CIN). Il Ministero del Turismo assegnerà un CIN a ogni immobile affittato a scopo turistico, ma anche alle strutture
alberghiere ed extra alberghiere. La procedura avverrà per via telematica. Chi dovesse affittare un immobile di questo tipo, ma privo di CIN, potrebbe essere sanzionato con una multa da 800 a 8.000 euro.

La stretta riguarda anche il limite di immobili in locazione breve appartenenti allo stesso proprietario. Tale limite ora scende da 4 a 2. I capoluoghi metropolitani coinvolti nel decreto sono 154. La normativa riguarda, ovviamente, anche i 969 comuni ad alta affluenza turistica e non prevede alcun tipo di deroga. Tutti gli immobili provvisti di CIN verranno inseriti nella Banca Dati Nazionale, che potrà essere
liberamente consultata sul sito istituzionale del Ministero del Turismo.

Il CIN dovrà, inoltre, essere esposto all’ingresso della struttura, con l’obbligo di indicarlo in qualsiasi annuncio pubblicato. Lo stesso discorso vale per i gestori di portali telematici. Chi esercita l’attività di locazione a livello imprenditoriale dovrà comunicare l’inizio della stessa. La procedura verrà effettuata tramite segnalazione certificata presso lo sportello unico per le attività produttive. In caso contrario si potrebbe incorrere nel pagamento di una sanzione pecuniaria fino a 10.000 euro.

Le critiche delle associazioni di settore

Già nel mese di Maggio le associazioni avevano espresso un parere contrario al divieto di affitto per una sola notte. Nel frattempo Federalberghi sostiene che il fatto di acquistare due appartamenti e affittarli nei weekend non costituisce un’integrazione del reddito familiare. Si tratterebbe, al contrario, di un’attività commerciale da tassare come avviene per tutte le imprese. Il Presidente Bernabò Bocca ha continuato il suo discorso, dichiarando che il limite dovrebbe salire a tre notti.

In caso contrario, si potrebbe attuare il cambio di destinazione da abitativo a commerciale, rispettando le regole e le imposte di tassazione. Marco Celani, presidente di Aigab, ovvero l’Associazione italiana gestori di affitti brevi, ha espresso la sua
insoddisfazione. Le nuove regole complicherebbero la vita del proprietario. Nel caso in cui questo possegga più di due immobili, sarebbe costretto ad aprire partita Iva.

Daniela Santanchè, dal suo canto, ha affermato che da molti anni si attendeva un intervento specifico nei confronti degli affitti brevi per dar vita a una proposta condivisibile dalla maggior parte delle persone. I proprietari di casa dovrebbero, inoltre, adempiere agli stessi doveri degli alberghi, rischiando sanzioni pesanti. Per questo motivo i rappresentanti delle associazioni di categoria definiscono la proposta di legge inaccettabile. E voi cosa pensate di questo nuovo decreto?