Il mistero del testamento colombiano è stato finalmente risolto. Ecco che cosa è accaduto realmente!
Marco Di Nunzio, imprenditore italiano residente a Cartagena, in Colombia, è stato arrestato con l’accusa di aver falsificato un testamento attribuito a Silvio Berlusconi. L’accusa comprende anche il tentativo di estorsione nei confronti della famiglia dell’ex premier italiano, scomparso a giugno. Di Nunzio avrebbe preteso 26 milioni di euro, ville nei Caraibi, yacht e il 2% delle quote di Fininvest, la holding che controlla Mfe, Mondadori e detiene il 30% di Mediolanum.
Il presunto testamento, che Di Nunzio sostiene sia stato redatto da Berlusconi nel 2021 su una barca davanti a un notaio, è stato da subito oggetto di dubbi. La procura di Milano ha aperto un’indagine che ha portato all’accusa formale di falso e tentata estorsione. Di Nunzio, che aveva dichiarato di aver ricevuto il lascito come premio per il contributo dato dietro le quinte a Forza Italia, ha tentato di depositare i testamenti all’Archivio notarile di Milano e presso un notaio di Napoli. Tuttavia, la sua firma e la dicitura “erede universale” sono state rimosse da un terzo documento.
Secondo i magistrati, Di Nunzio avrebbe minacciato i cinque figli di Berlusconi per ottenere i beni indicati nel falso testamento o, in alternativa, una somma minore. Nel corso di un’intervista a Report, Di Nunzio aveva dichiarato: “Vediamo di arrivare a un accordo direttamente con la famiglia Berlusconi, sennò facciamo direttamente causa (…) andiamo a fare una transazione a saldo e stralcio con la famiglia Berlusconi, se no arriviamo ad un accordo”.
Tra giugno e novembre 2023, Di Nunzio ha inviato numerose diffide testamentarie allo studio del notaio Arrigo Roveda, responsabile della gestione dell’eredità di Berlusconi, e a Fininvest. Ha anche tentato di ottenere un sequestro giudiziale dei beni, richiesta respinta dal Tribunale. Le indagini hanno incluso testimonianze di diverse persone, tra cui Marta Fascina, per confermare la presenza di Berlusconi ad Arcore nel giorno della presunta firma del testamento colombiano.
Inoltre, Di Nunzio è stato arrestato in Colombia per altre accuse di falsificazione, tra cui l’uso di una targa consolare falsa. Aveva anche dichiarato di risiedere a Ciudad Perdida Sierra Nevada, un sito archeologico colombiano.
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