Un episodio particolare ha scosso gli ascoltatori del podcast “La Zanzara”: Vittorio Feltri ha rivolto delle gravissime accuse. Ecco che cosa è accaduto!
Una bufera si è abbattuta sul programma radiofonico La Zanzara e sui suoi conduttori, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, a seguito di una puntata che ha scatenato polemiche e indignazione. L’Agcom ha inflitto una multa pesante: 150mila euro da versare al gruppo editoriale del Sole 24 Ore, proprietario di Radio 24.
Il motivo? Durante una trasmissione andata in onda lo scorso novembre, l’ospite Vittorio Feltri ha pronunciato frasi estremamente offensive e discriminatorie, che non sono state prontamente fermate dai due conduttori. Le dichiarazioni sono legate al caso di Ramy Elgaml, un giovane morto in circostanze drammatiche dopo un inseguimento con i carabinieri.
Feltri, noto per i suoi toni provocatori, si è lasciato andare a esternazioni che l’Agcom ha ritenuto incitanti all’odio razziale. Le sue parole, giudicate gravi e inaccettabili, sono state trasmesse senza interventi efficaci da parte di Cruciani e Parenzo. La mancanza di una presa di posizione netta ha portato non solo alla sanzione economica, ma anche alla segnalazione dei due giornalisti all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia.
Secondo l’Autorità per le comunicazioni, le affermazioni dell’ospite violano il principio di non discriminazione previsto dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. La libertà di espressione non può essere un alibi per diffondere odio, e i conduttori, pur non condividendo le parole di Feltri, avrebbero dovuto agire con più decisione.
La trasmissione, famosa per il suo stile tagliente e provocatorio, si ritrova ora al centro di un caso esemplare che apre una riflessione sul ruolo e sulle responsabilità di chi fa informazione. Intrattenere non significa abdicare al controllo, soprattutto quando si dà voce a contenuti pericolosi.
Cosa succederà ora? L’Ordine dei giornalisti dovrà valutare se e come procedere con misure disciplinari. Nel frattempo, l’episodio accende il dibattito sui limiti della libertà di parola nei media e sull’obbligo, per chi conduce, di tutelare il rispetto e la dignità di ogni persona.
Tu cosa ne pensi? I conduttori dovevano intervenire? Partecipa al dibattito nei commenti.