Alcuni dietisti svolgono i loro compiti in maniera non del tutto etica, e solo una parte di questi è stata scoperta. Ecco che cosa sta succedendo!
Il movimento della “body positivity” ha guadagnato sempre più terreno sui social media, promuovendo l’accettazione di tutti i corpi indipendentemente dalla forma e dalla taglia. Questa corrente, nata con intenti femministi, mira a contrastare i canoni estetici tradizionali e a ridurre lo stigma associato al sovrappeso, in particolare per le donne. Tuttavia, una recente inchiesta del The Washington Post ha rivelato un lato oscuro di questo movimento: la promozione, da parte di dietisti e influencer, di cibi ultraprocessati sotto l’etichetta dell’Anti-Diet Culture.
Secondo l’inchiesta, molte aziende hanno finanziato influencer, inclusi professionisti della nutrizione, per pubblicizzare prodotti ricchi di zuccheri e grassi saturi, mascherando tali promozioni come messaggi culturali anziché pubblicitari. Questo approccio non solo confonde il pubblico ma solleva anche questioni etiche significative, poiché questi professionisti non dichiarano le loro sponsorizzazioni, lasciando che il pubblico creda alla genuinità del loro messaggio.
La “body positivity” dovrebbe incoraggiare un rapporto sano con il proprio corpo, ma l’assenza di un approccio critico alla nutrizione può portare ad effetti controproducenti. L’obesità, pur essendo una condizione che merita rispetto e comprensione data la complessità delle sue cause, rimane una condizione medica associata a numerosi rischi per la salute. Ignorare questa realtà per promuovere un’ideologia antiscientifica che nega qualsiasi preoccupazione per il peso corporeo non fa altro che ingannare coloro che sono più vulnerabili.
È fondamentale che il messaggio di body positivity non venga distorto in un’arma commerciale che, invece di emancipare, rischia di danneggiare ulteriormente la salute pubblica. Queste rivelazioni sollecitano una riflessione critica sulle vere intenzioni dietro i messaggi promossi da alcuni influencer e sulle implicazioni a lungo termine di tali narrazioni. Il rispetto per tutte le forme del corpo dovrebbe andare di pari passo con la promozione di stili di vita veramente salutari e sostenibili, liberi da influenze commerciali nascoste.
Cosa ne pensate? A voi i commenti!