Recentemente c’è stato un evento in diretta che ha coinvolto come protagonisti Donald Trump e Elon Musk. Ecco che cosa si sono detti!
Un evento tanto atteso tra Donald Trump e Elon Musk è stato caratterizzato da un ritardo di 40 minuti a causa di un presunto cyberattacco, secondo quanto riferito da Musk. La conversazione di oltre due ore si è sviluppata attraverso un alternarsi di elogi e domande mirate, permettendo a Trump di affrontare i suoi argomenti preferiti, tra cui critiche all’immigrazione e attacchi a Kamala Harris.
Trump non ha esitato a esprimere la sua opinione su Harris, definendola “incompetente” e “radicale di sinistra”, e ha accusato i democratici di cercare di dipingerla come moderata e bella quanto Melania Trump. Musk ha concordato sul fatto che ci sia un tentativo di riscrivere la storia per rappresentare Harris in modo più favorevole. Entrambi hanno manifestato preoccupazione per una potenziale terza guerra mondiale e hanno sottolineato la necessità di un leader forte che possa tenere testa a personaggi come Putin, Xi Jinping, e Kim Jong-Un.
Trump ha sottolineato che i democratici potrebbero trasformare gli Stati Uniti in un “horror show”, suggerendo che un’eventuale vittoria democratica alle prossime elezioni renderebbe il Venezuela un posto più sicuro. Ha anche criticato l’immigrazione, affermando che con una sua presidenza ci sarebbe la maggiore deportazione della storia per garantire un confine sicuro.
Musk ha espresso speranza in una vittoria di Trump, pur ricordando il suo passato da sostenitore di Barack Obama. Questa dichiarazione ha segnato un cambiamento significativo per Musk, il quale è passato dall’essere un simbolo della California liberal a un sostenitore del movimento Make America Great Again. Questa evoluzione riflette un cambiamento più ampio nella Silicon Valley, un tempo bastione liberal, ora sempre più critico verso il partito democratico.
L’incontro ha anche toccato temi internazionali, con entrambi i protagonisti che hanno criticato l’Unione Europea dopo che il commissario europeo Thierry Breton aveva ricordato a Musk di rispettare le regole sulla rimozione di contenuti illeciti. Trump ha accusato l’UE di sfruttare gli Stati Uniti sul fronte commerciale, mentre Musk ha lamentato i tentativi di censura da parte di paesi esteri.
La reazione a Bruxelles non si è fatta attendere, con molti che hanno criticato Breton per aver agito senza il coordinamento della presidente Ursula von der Leyen. La lettera, che citava il Digital Services Act per esortare Musk a controllare la diffusione di contenuti illeciti, è stata vista da alcuni come una censura preventiva. L’UE ha chiarito che i suoi obblighi riguardano solo i contenuti accessibili all’interno dell’Unione, cercando di dissipare le accuse di ingerenza.
Questa vicenda ha evidenziato le tensioni crescenti tra le Big Tech e le autorità regolatorie europee, con implicazioni politiche significative per il futuro della governance dei contenuti online.