La vicende del Pandoro non smette ancora di stupire, dato che ogni giorno escono informazioni nuove. Chiara Ferragni avrebbe nascosto delle email segrete. Ecco il loro contenuto!
La vicenda che ha scatenato un’indagine per truffa aggravata a carico di Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, inizierà a prendere forma nei prossimi giorni. Il cuore del problema risiede in una serie di comunicazioni via email tra i team delle due imprenditrici, focalizzate sulle vendite di un particolare pandoro griffato, che ha raggiunto prezzi esorbitanti online, toccando quasi i 700 euro.
L’origine della controversia risale a novembre 2022, quando le email discutevano di come includere le donazioni nel messaggio promozionale del pandoro. La società Balocco, in particolare, insisteva per non associare le donazioni alle vendite del prodotto, sottolineando che la donazione non era legata all’andamento del mercato. In una mail interna della Balocco si legge addirittura una critica velata al cachet di Ferragni, considerato “esorbitante”.
Le email mostrano che Balocco non intendeva legare le donazioni alle vendite del pandoro. In un comunicato stampa iniziale, Balocco e Ferragni annunciavano il sostegno alla ricerca contro i tumori infantili, finanziando un progetto dell’Ospedale Regina Margherita di Torino tramite l’acquisto di un nuovo macchinario. Tuttavia, il team Ferragni ha successivamente modificato il comunicato, collegando direttamente le vendite del pandoro a tale finanziamento.
Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), Balocco aveva sottolineato l’importanza di non associare le vendite del pandoro alla donazione. Tuttavia, il messaggio finale sul prodotto non chiariva che il finanziamento era una donazione fissa e non legata alle vendite. La differenza di prezzo tra il pandoro griffato e quello tradizionale, senza giustificazioni basate sulla qualità degli ingredienti, ha potuto portare i consumatori a credere che il prezzo più alto includesse un contributo alla donazione.
Questo caso solleva interrogativi sulla trasparenza nelle campagne di marketing e sulla responsabilità etica delle figure pubbliche in tali iniziative. La situazione si sviluppa mentre le indagini procedono e il pubblico rimane in attesa di ulteriori dettagli.
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