Gli aumenti dei prezzi di carburante, pasta, caffè, pane e verdure sta mettendo in difficoltà gli italiani. Cosa c’entrano la guerra Russia Ucraina e per quale motivo gli Italiani rischiano l’indigenza? Scopriamolo insieme!
Non ci sono soltanto gli aumenti riguardanti le bollette della luce e del gas, che sono stati considerevoli a partire da gennaio. Gli aumenti pazzeschi stanno coinvolgendo pure il carburante e determinati prodotti alimentari.
I motivi dei forti aumenti che portano a supporre un’eventuale carestia
Certamente lo stato di tensione tra la Russia e l’Ucraina ha contribuito a questo incremento dei costi. Difatti l’invasione da parte della Russia potrebbe provocare delle pesanti ripercussioni sul mercato del grano. Ciò ovviamente andrebbe a causare un aumento del prezzo dei cereali.
Sicuramente i rincari sono già cominciati, ma potrebbe trattarsi solo del principio. Questo in quanto si teme che l’ostilità possa causare un danno enorme alle infrastrutture. Provocando così il blocco delle spedizioni con conseguente crollo delle disponibilità.
Per l’Italia si tratta di una problematica da non sottovalutare, in quanto potrebbe risultare di considerevole portata. Difatti bisogna tener presente che il nostro Paese importa il 64% del proprio fabbisogno di grano dalla Russia e dall’Ucraina.
Pertanto si dovrebbe assicurare la sostenibilità finanziaria delle ditte e delle stalle. In modo tale da non far scendere i prezzi riconosciuti agli allevatori e agli agricoltori. Ovviamente inteso che non debbano calare sotto i costi di produzione in notevole aumento, per via dei rincari in corso.
Attualmente per via dell’aumento delle bollette e del carburante, correlatamente pure la spesa degli italiani si è incrementata del 20%.
L’aumento del prezzo del caffè
Il pericolo di prezzi più cari per quanto concerne pane, pasta, biscotti e altri prodotti è ormai reale.
Inoltre preoccupa pure il prezzo del caffè. Ad esempio in tutta Italia il prezzo di un caffè è cambiato. Mentre prima costava 1,09, adesso in molte zone italiane arriva fino a una cifra corrispondente a 1,50. Per via del raddoppio delle quotazioni, ora perfino i torrefattori si trovano in consistenti difficoltà per l’approvvigionamento.
Che ne pensate di questi rincari? Credete ci sia una soluzioine? A voi i commenti!