I tamponi antigenici rapidi sembrano avere una ridotta sensibilità sulla variante Omicron. Perché? E come comportarsi!
Un nuovo studio riportato dal New York Times su due tipi di test rapidi per covid hanno dimostrato che i tamponi nasali fai da te possono mancare il virus. Perché succede, e che cosa possiamo fare per evitare errori? I ricercatori della Yale School of Public Health hanno condotto un esperimento su 30 persone. Ognuna veniva sottoposta a due tipi di test. Ogni partecipante è stato testato quotidianamente sia con un tampone molecolare classico, sia con test antigenici nasali di due diverse marche. La massima discrepanza tra risultati è stata osservata nella prima fase dell’infezione. In 29 su 30 partecipanti i test molecolari sono risultati chiaramente positivi. In media, ci sono voluti tre giorni affinché la positività emergesse anche nei test rapidi nasali.
Non è ancora chiaro se i falsi negativi siano dovuti a una minore sensibilità degli antigenici o semplicemente alle migliori performance dei tamponi molecolari. In ogni caso, questi ultimi rimangono il metodo diagnostico più sicuro per il Covid. Ma il risultato dello studio non è una sorpresa. La scorsa settimana anche la Food and Drug Administration aveva messo in guardia la gente sui risultati dei test rapidi.
Gli scienziati hanno anche raccolto campioni di muco da pazienti infettati da varianti Omicron e Delta. Questo muco era stato poi diluito affinché i test antigenici non fossero più in grado di trovare il virus. I test rapidi sono riusciti a rintracciare più spesso le positività nei campioni diluiti di variante Delta. Ciò significa che probabilmente sono meno sensibili alla Omicron. Per ora si tratta di evidenze parziali: l’efficacia dei test rapidi dipende anche dalla tipologia e da quando sono stati messi in commercio.
Un’altra ragione della ridotta sensibilità potrebbe essere legata a dove il virus della variante Omicron si moltiplica principalmente. In una piccola sottoanalisi, i ricercatori hanno trovato che il coronavirus raggiungeva un picco di concentrazione nella saliva un paio di giorni prima di raggiungerlo nel naso. Può essere che nella nuova variante, il coronavirus si moltiplichi prima nel cavo orale e solo in un secondo momento nel naso. Del resto alcuni test rapidi in vendita nel Regno Unito prevedono che si prelevi materiale sia dal naso sia dalla bocca, per una maggiore accuratezza.
Che fare quindi? I test rapidi sono uno strumento importantissimo per le diagnosi precoci di covid, dati anche i tempi prolungati di quelli molecolari. I risultati negativi andrebbero presi però col beneficio del dubbio, soprattutto in presenza di sintomi o se si è stati a stretto contatto con persone positive.
Molta più attenzione si dovrebbe fare in questo periodo. Lo stato di emergenza per l’epidemia Covid in Italia non sarà prorogato. È Mario Draghi ad ufficializzare una decisione che era nell’aria. Proprio questa mattina, infatti, era già stata anticipata dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa. “L’obiettivo è riaprire tutto al più presto. Nel frattempo continueremo a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze”, aggiunge Draghi.