• Sab. Dic 21st, 2024

La Retina, la Scoperta Della Scienza: Una Finestra Sul Futuro Della Nostra Longevità?

La durata della vita umana è sempre stata oggetto di speculazioni e curiosità. Da tempi immemorabili, la gente ha cercato in vari modi di decifrare questo mistero, ma senza risultati concreti!

 

È possibile predire con precisione quanto durerà la nostra vita? Ovviamente, la risposta è negativa e, riflettendo attentamente, si potrebbe dire che è un bene: conoscere il giorno esatto in cui dovremmo lasciare la nostra esistenza causerebbe preoccupazione man mano che ci avviciniamo a tale data, anche se, dall’altro lato, ci offrirebbe la possibilità di fare tutto ciò che desideriamo entro quel periodo di tempo. Nonostante sia impossibile determinare con assoluta sicurezza il momento, la scienza ha scoperto un metodo che potrebbe darci un’indicazione, studiando i nostri occhi.

La potenziale misura per determinare la longevità di un individuo è l’analisi della discrepanza tra l’età reale di una persona e l’età biologica della retina. Questa differenza potrebbe fornire una stima approssimativa dei nostri anni restanti. Infatti, è stato scientificamente dimostrato che i piccoli vasi presenti all’interno della retina possono essere validi indicatori del nostro stato di salute generale, in particolare riguardo alla circolazione e al cervello. Con l’età, il rischio di malattie aumenta, ma il tasso di questo rischio varia da individuo a individuo della stessa età.

Ciascuno di noi ha un “invecchiamento biologico” soggettivo, che è diventato il focus dei ricercatori, dato che non coincide con l’invecchiamento reale, quello misurato dal numero di candele sulla torta di compleanno. Per identificare il “divario di età retinico”, il team di ricerca ha esaminato, attraverso l’apprendimento profondo, la superficie interna posteriore dell’occhio di 46.969 adulti tra i 40 e i 69 anni nel Regno Unito. Circa 19.200 immagini catturate dalla parte posteriore dell’occhio destro di 11.052 partecipanti in buona salute hanno validato l’efficacia di questo metodo per prevedere l’età retinica: in questi casi, è stata riscontrata una forte corrispondenza con l’età reale.

Il divario è stato poi valutato sul resto del campione, che comprende 35.917 persone, monitorate per 11 anni, durante i quali il 5% dei partecipanti è deceduto a causa dello sviluppo di malattie e altri problemi di salute. Nel corso del tempo, i divari di età retinica più elevati si sono dimostrati fortemente correlati al rischio di morte, malattie cardiovascolari e cancro. Ogni anno di divario corrisponde a un aumento del 2-3% del rischio. L’identico metodo di studio, applicato all’occhio sinistro, ha prodotto risultati comparabili.

“I nostri recenti risultati hanno stabilito che il divario di età retinico è un indicatore indipendente dell’aumento del rischio di morte. Questi dati suggeriscono che l’età della retina può essere un biomarcatore clinicamente rilevante dell’invecchiamento”, hanno dichiarato i ricercatori. “La retina fornisce una ‘finestra’ unica e facilmente accessibile per valutare i processi patologici che sottendono alle malattie vascolari e neurologiche sistemiche associate al rischio di morte.”

L’osservazione sembra confermare i risultati di studi precedenti, supportando quindi la teoria che la retina possiede un ruolo significativo nel processo di invecchiamento e nella longevità della vita stessa.

In conclusione, anche se la previsione esatta della durata della nostra vita rimane al di fuori della nostra portata, la scienza ha fatto passi avanti significativi nel comprendere come alcune parti del nostro corpo, in particolare la retina, possano fornire importanti indizi sulla nostra salute generale e sulla longevità potenziale. Queste scoperte potrebbero avere un impatto significativo non solo sulla nostra comprensione dell’invecchiamento, ma anche sul modo in cui gestiamo la nostra salute a lungo termine. C’è da considerare, tuttavia, che tali stime si basano su medie e tendenze generali e non possono quindi prevedere con precisione il destino individuale. Infine, questi studi evidenziano l’importanza di una costante cura della nostra salute visiva, che si rivela essere un importante barometro del nostro benessere generale.