Ormai si sà quanto sotto questo punto di vista l’intelligenza artificiale possa essere rischiosa. Allora ecco, secondo gli studiosi, quali saranno i primi lavori a scomparire!
La crescente carenza di medici di famiglia in Italia, con un deficit di 3.114 professionisti rispetto alle necessità evidenziate a inizio 2023, porta alla luce un problema strutturale nel sistema sanitario nazionale. Questo scenario si aggrava ulteriormente considerando i 11.439 medici che raggiungeranno l’età pensionabile tra il 2023 e il 2026, rendendo sempre più difficile per i cittadini scegliere un medico di famiglia, soprattutto nelle proprie vicinanze. Tale situazione è descritta da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, come il risultato di una programmazione inadeguata che non ha previsto un adeguato ricambio generazionale.
Di fronte a questa sfida, l’intelligenza artificiale (AI) emerge come una possibile soluzione per colmare il divario tra la domanda di assistenza sanitaria e l’offerta limitata di medici. L’AI, attraverso l’uso di algoritmi di machine learning, è capace di analizzare vaste quantità di dati clinici, identificando modelli e sintomi per effettuare diagnosi tempestive e precise.
Tuttavia, l’introduzione dell’AI nel settore medico non è priva di preoccupazioni. Secondo un’indagine condotta su un campione di 400 medici di medicina generale, molti professionisti esprimono apprensione riguardo all’uso autonomo dell’AI da parte dei pazienti, temendo un’applicazione inappropriata delle tecnologie che potrebbe portare a decisioni di auto-cura rischiose. È evidente, quindi, che mentre l’AI può rappresentare un valido supporto per i medici, il suo impiego diretto da parte dei pazienti solleva questioni etiche e pratiche significative.
In risposta a queste sfide, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sviluppato una nuova guida sull’etica e la governance dell’AI, con l’obiettivo di orientare governi, aziende tecnologiche e fornitori di assistenza sanitaria nella gestione dei benefici e dei rischi associati all’uso dell’AI. Questa guida include oltre 40 raccomandazioni che mirano a garantire un’implementazione dell’AI che sia sia etica che efficace nel contesto sanitario.
In conclusione, mentre l’AI rappresenta una risorsa preziosa per il futuro della medicina, il suo successo dipenderà dalla capacità di integrarla in modo responsabile e consapevole nel sistema sanitario, garantendo che rimanga uno strumento al servizio dei professionisti e non un sostituto della relazione medico-paziente.
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