Covid-19: uno studio pubblicato su Nature Immunology ha svelato la presenza dell’immunità innata, la prima linea dell’organismo che grazie ad una molecola può neutralizzare il Covid…
Nonostante il Covid-19 sia presente ormai da molto tempo, sono ancora all’ordine del giorno le scoperte e le novità che lo riguardano. Non tutto, infatti, è stato chiarito per quanto riguarda questo virus. Un nuovo studio scientifico ha evidenziato l’esistenza dell’immunità innata, un meccanismo di protezione che sarebbe in grado di proteggere non soltanto dal Covid ma anche dalle sue varianti.
Covid-19: lo studio sull’immunità innata!
In merito al Covid-19, nelle ultime ore si sta parlando molto di uno studio che è stato pubblicato su Nature Immunology. A quest’ultimo hanno preso parte svariati esperti e medici provenienti da tutta Europa, Italia compresa. Nello studio, sono state prese in esame le molecole ed i liquidi biologici che funzionano come ‘antenati degli anticorpi’ e rappresentano una sorta di prima linea dell’organismo contro tutte le infezioni. L’immunità innata, infatti, non protegge soltanto dal Covid, ma anche da tutti gli altri virus e batteri che è possibile contrarre. Si sono fatti approfondimenti, quindi, propro su questi antenati degli anticorpi in merito al Covid. Il risultato è stato Mannose Binding Lectin (Mbl), tra le molecole dell’immunità innata, si lega alla proteina Spike del coronavirus, impedendo così al soggetto di ammalarsi e di sviluppare forme gravi.
Covid-19: l’immunità innata protegge anche dalla variante Omicron!
Sarah Mapelli, ricercatrice bio-informatica di Humanitas, ha esteso le ricerche sono state incluse nello studio subito dopo la scoperta della variante Omicron. La ricercatrice ha voluto comprendere se il meccanismo dell’immunità innata è valido anche per le varianti, oppure se queste ultime non vengono riconosciute. In breve tempo è emerso che le Mbl funzionano allo stesso modo anche contro la Omicron, neutralizzandola esattamente come per la Delta e per tutte le altre mutazioni. Analizzando la genetica di pazienti provenienti da tutto il mondo, attraverso la banca dati, è emerso che le mutazioni della molecola Mbl potrebbero corrispondere ad una maggiore gravità della malattia da Covid. La valutazione è stata fatta anche nell’ottica di un possibile trattamento terapeutico in futuro, dato che la Mbl dimostra una forte attività antivirale che potrebbe essere sfruttata anche per curare il Covid, ed anche la variante Omicron. Voi che cosa ne pensate? Credete che questi studi possano aiutare a scoprire finalmente il modo migliore di curare il Covid-19, scongiurando le forme più gravi? A voi i commenti!