Il vaiolo delle scimmie ormai si è diffuso in tutto il mondo. In Italia è già presente il vaccino, ma quante dosi gli italiani dovranno fare per essere protetti dal virus?
In arrivo il vaccino per combattere il vaiolo delle scimmie
Il virus del vaiolo delle scimmie comporta la manifestazione di una malattia potenzialmente pericolosa che, in qualche modo, ricorda il vaiolo umano.
L’agente patogeno incriminato si trasmette tramite fluidi corporei e comporta la presenza di diversi sintomi, ai quali segue un’eruzione cutanea di non poco conto. Il vaiolo è stato per molti anni protagonista della scena italiana ma, con il passare dei tempi, il virus è stato debellato.
Proprio per questo motivo, i soggetti delle nuove generazioni non hanno ricevuto il vaccino contro il vaiolo cosa che, invece, potrebbe ricominciare nei prossimi mesi.
L’arrivo di un ipotetico vaccino è stato annunciato da Alessio d’Amato, l’assessore della sanità della regione Lazio. L’uomo ha dichiarato che l’Italia è in possesso dei giusti mezzi per dare inizio alla campagna vaccinale contro il vaiolo delle scimmie.
L’ospedale Spallanzani di Roma avrà un ruolo principale in questo settore, in quanto si occupa di combattere le malattie infettive dell’ultimo periodo. A quanto pare, quindi, mancherebbero solamente le linee guida emanate dal Ministero della Salute per avviare la campagna vaccinale atta a contrastare la diffusione del vaiolo delle scimmie.
Vaiolo delle scimmie: quante saranno le dosi del vaccino?
Molte persone si sono chieste quante dosi del vaccino dovranno essere somministrate per garantire la giusta immunità dal virus in questione.
Come per la maggior parte degli agenti patogeni, è previsto un primo vaccino, al quale seguiranno poi dei richiami dopo due o tre mesi.
Al momento, la malattia si sta diffondendo sempre più, anche se le morti certificate risulterebbero essere solamente due, entrambe avvenute in Spagna. Per quanto riguarda la situazione italiana invece, questa non è poi così grave come in altri Paesi, in quanto al momento sono stati registrati poco più di 500 casi della malattia.
In alcune parti del mondo invece, è stato indetto lo stato di emergenza, soprattutto negli Stati Uniti, dove i contagi aumentano di ora in ora.
Come detto poche righe fa, la malattia si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei, motivo per cui i rapporti sessuali non protetti rappresentano il primo rischio di diffusione del virus.
Allo stesso modo, entrare in contatto con soggetti e oggetti infetti potrebbe causare l’avvento della malattia, in quanto il virus è in grado di sopravvivere sulle varie superfici per giorni e giorni.
Estremamente più raro il contagio tramite via aerea, in quanto è possibile trasmettere il virus attraverso le goccioline respiratorie, ma la distanza fra i due soggetti deve essere realmente minima.
Siete preoccupati da questa nuova malattia che sta interessando il mondo negli ultimi tempi? Ritenete giusta la scelta di somministrare un vaccino in grado di sconfiggere l’agente patogeno? A voi i commenti!