In un istituto di ricerca è stato scoperto approfondito il “tumore del marinaio”. Ecco tutti i dettagli a riguardo!
A Napoli, l’Istituto dei Tumori Pascale ha avviato una sperimentazione rivoluzionaria: un vaccino anticancro a mRNA per il carcinoma cutaneo a cellule squamose, noto anche come “tumore del marinaio”. Questo tipo di cancro colpisce soprattutto persone che, per anni, hanno lavorato esposte al sole senza protezione, come marinai, braccianti agricoli e muratori. La continua esposizione ai raggi UV è il principale fattore di rischio, con conseguenze potenzialmente letali se la malattia non viene diagnosticata in tempo.
Il tumore del marinaio, o carcinoma a cellule squamose, rappresenta uno dei tumori cutanei più comuni. Anche se nella maggior parte dei casi è curabile, quando raggiunge uno stadio avanzato diventa particolarmente aggressivo e difficile da trattare. Al Pascale, per la prima volta in Italia, 600 pazienti parteciperanno a uno studio che combina il vaccino a mRNA con altri approcci terapeutici, sotto la guida dell’oncologo Paolo Ascierto.
Questo vaccino, sviluppato da Moderna, utilizza la stessa tecnologia a mRNA dei vaccini contro il Covid-19. A differenza di un vaccino preventivo, l’obiettivo è potenziare il sistema immunitario nel riconoscere e attaccare le cellule cancerose. Agisce attraverso proteine specifiche, chiamate neoantigeni, derivanti dalle mutazioni genetiche presenti nelle cellule maligne. In pratica, il vaccino “istruisce” il corpo a combattere il tumore con maggiore precisione, dando una nuova possibilità ai pazienti affetti da carcinoma squamoso.
La sperimentazione prevede tre diversi approcci. Un primo gruppo riceverà il vaccino e il trattamento con immunoterapia a base di Pembrolizumab, seguito da un intervento chirurgico. Un secondo gruppo sarà trattato solo chirurgicamente, mentre il terzo riceverà unicamente l’immunoterapia.
Le persone che lavorano all’aperto e sono esposte per lunghi periodi ai raggi UV senza protezione adeguata, come marinai, agricoltori e muratori, sono particolarmente vulnerabili allo sviluppo di questo tipo di carcinoma. Per ridurre il rischio, è essenziale sensibilizzare queste categorie professionali sull’importanza di proteggersi dal sole e di sottoporsi a controlli dermatologici regolari.
Questa sperimentazione potrebbe rappresentare un’importante svolta nella cura dei tumori cutanei. Il vaccino a mRNA apre nuove strade per affrontare il carcinoma nelle sue fasi iniziali, quando è più trattabile. I risultati ottenuti potrebbero offrire ai pazienti nuove speranze e opzioni terapeutiche, consolidando l’Istituto Pascale come uno dei centri di eccellenza nella ricerca oncologica a livello internazionale.
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