Gli esperti hanno scoperto un nuovo rivoluzionario metodo per poter capire se si avrà in un futuro prossimo un ictus. Ecco di che cosa si tratta!
Gli occhi non sono solo lo specchio dell’anima, ma anche una finestra sulla salute del cervello. Recentemente, studi scientifici hanno dimostrato che i primi segni di un ictus possono essere individuati analizzando i vasi sanguigni della retina. Questa membrana, che riveste l’interno del bulbo oculare, può mostrare cambiamenti significativi come alterazioni nella densità, nel diametro e nella curvatura dei vasi, anticipando con precisione il rischio di eventi cerebrovascolari.
La rete vascolare della retina condivide molte caratteristiche con quella cerebrale, rendendola un indicatore prezioso delle condizioni di salute del sistema nervoso. Attraverso un esame del fondo oculare, è possibile osservare queste anomalie, che potrebbero essere segnali d’allarme per patologie come ipertensione, diabete o colesterolo alto, tutti fattori di rischio per l’ictus.
Un sistema innovativo, il Retina-based Microvascular Health Assessment System (RMHAS), sfrutta l’intelligenza artificiale per analizzare le immagini della retina. Questo strumento ha dimostrato che variazioni nei parametri vascolari, come densità o calibro, possono aumentare il rischio di ictus dal 10% al 19%. Cambiamenti nella curvatura e complessità dei vasi retinici sono risultati anch’essi predittori significativi.
Un’importante ricerca condotta su quasi 69.000 persone ha analizzato la struttura vascolare della retina in cinque categorie: densità, calibro, curvatura, angoli di ramificazione e complessità. Durante un periodo di osservazione di oltre 12 anni, sono stati identificati 29 parametri retinici associati a un rischio maggiore di ictus. Tra questi, i cambiamenti nella densità vascolare si sono rivelati particolarmente rilevanti.
Combinare le immagini del fondo oculare con dati demografici come età e sesso si è rivelato tanto efficace quanto l’analisi dei fattori di rischio tradizionali. Questa metodologia innovativa potrebbe rivoluzionare la prevenzione dell’ictus, rendendo più accessibile la valutazione precoce dei rischi e perfezionando le strategie terapeutiche.
Gli occhi, dunque, possono raccontare molto più di quanto immaginiamo. Che ne pensi di questa scoperta? Lascia un commento per condividere la tua opinione!