È stato recentemente scoperto un fungo che potrebbe ampliare le conoscenze dell’umanità nel campo della medicina, quindi potrebbe salvare tantissime vite. Ecco in che modo!
Una recente scoperta nel fondale dell’oceano crepuscolare, quella zona dell’oceano poco illuminata dal sole, situata tra i 200 e i 1000 metri sotto la superficie, ha suscitato grande interesse nel campo scientifico e medico. È stata scoperta una notevole quantità di funghi che potrebbero avere applicazioni rivoluzionarie in medicina, paragonabili all’importanza della penicillina.
La rivista “Frontiers in Science” ha pubblicato uno studio estensivo sul DNA oceanico, rivelando dettagli affascinanti su questa zona oceanica. In quest’area, caratterizzata da oscurità, alta pressione e basse temperature, i funghi si sono adattati in modi unici, suggerendo la possibilità di trovare nuove specie con proprietà biochimiche inedite.
Fabio Favoretto, ricercatore presso l’Istituto di Oceanografia Scripps dell’Università della California, sottolinea l’importanza di questa scoperta. Egli fa riferimento alla penicillina, derivata dal fungo Penicillium, come esempio di come i funghi possono generare antibiotici rivoluzionari. La speranza è di individuare specie marine con potenziali simili.
Parallelamente, è stato lanciato un nuovo catalogo del DNA oceanico, comprendente oltre 317 milioni di gruppi genici di organismi marini. Questo sviluppo scientifico ha portato a un significativo aumento della quantità di dati disponibili rispetto al passato.
Elisa Laiolo, biologa marina e principale autrice dello studio, esprime sorpresa per l’abbondanza di funghi trovati nella zona crepuscolare. Carlos Duarte, professore di scienze marine e autore senior dello studio, evidenzia il ruolo dei virus nell’aumentare la diversità genetica, trasferendo geni tra organismi e accelerando l’evoluzione.
Un risultato particolarmente eccitante è la capacità di alcuni di questi organismi di degradare la plastica e altri polimeri sintetici, dimostrando un’evoluzione rapida in risposta a inquinanti di recente introduzione.
Il catalogo evidenzia anche la necessità di aumentare gli studi sul fondale oceanico. Con l’avanzamento tecnologico in ambiti come il supercalcolo e il sequenziamento genetico, è possibile ottenere più informazioni dai campioni esistenti a costi più contenuti. Questa scoperta apre nuove frontiere nella comprensione dell’ecosistema marino e nel potenziale sviluppo di nuove cure mediche. Cosa ne pensate? A voi i commenti!