Il morbillo sta causando morti e ricoveri. Ecco come prevenire e curare questo virus!
Negli Stati Uniti è scattato l’allarme per una nuova epidemia di morbillo. In Texas, il numero dei contagi è in forte aumento e sono già stati registrati due decessi. Le autorità sanitarie avvertono che il virus, altamente contagioso, potrebbe diffondersi rapidamente. Anche in Italia cresce la preoccupazione, soprattutto a causa del calo delle vaccinazioni. Scopriamo quali sono i sintomi, le possibili complicazioni e le uniche strategie per contrastare la malattia.
Negli ultimi giorni, il numero dei contagi in Texas ha superato quota 120, con almeno venti persone ricoverate. Tra le vittime c’è anche un bambino, deceduto a causa di gravi complicazioni. Ciò che preoccupa maggiormente è che tutti i casi riguardano persone non vaccinate.
L’infettivologo Matteo Bassetti ha commentato la situazione definendola il risultato di politiche sanitarie inadeguate. Secondo l’esperto, la diffusione del morbillo negli USA dimostra ancora una volta che senza vaccinazioni il rischio di epidemie resta concreto, anche nei Paesi più sviluppati.
L’aumento dei casi di morbillo non è un fenomeno nuovo. Ogni volta che le vaccinazioni calano, il virus trova terreno fertile per diffondersi rapidamente. Il problema riguarda anche l’Italia, dove la percentuale di non vaccinati, seppur stabile, continua a destare preoccupazione.
Secondo Pierluigi Lopalco, professore di Igiene all’Università del Salento, la situazione italiana è delicata: oltre ai bambini, anche molti adulti non sono immunizzati perché non hanno ricevuto il vaccino da piccoli. Questo li espone a un rischio maggiore di sviluppare forme gravi della malattia.
Il morbillo si manifesta inizialmente con febbre alta, malessere generale, tosse e congiuntivite. Solo successivamente compare il tipico esantema cutaneo. Nei casi più gravi, il virus può portare a complicazioni come polmoniti, encefaliti e miocarditi.
Un altro problema è la possibilità di diagnosi errata: nei primi giorni, il morbillo può essere scambiato per un’infezione generica o per una reazione allergica, portando a cure inadeguate.
Attualmente, non esistono farmaci antivirali specifici contro il morbillo. L’unico modo per contrastare la malattia è attraverso la vaccinazione, che oltre a proteggere il singolo individuo, impedisce al virus di circolare.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, prima dell’introduzione del vaccino, le epidemie di morbillo erano frequenti e causavano milioni di morti ogni anno. Grazie all’immunizzazione, i casi sono drasticamente diminuiti, ma il virus resta una minaccia nelle comunità con basse coperture vaccinali.
Il pericolo maggiore è la perdita dell’”effetto gregge”, che si verifica quando la copertura vaccinale scende sotto il 95%. Se sempre più persone non vengono vaccinate, il virus può tornare a diffondersi in modo incontrollato.
Per evitare una nuova ondata di morbillo, gli esperti consigliano di recuperare le persone non immunizzate, soprattutto tra gli adulti. Attraverso l’anagrafe vaccinale, sarebbe possibile avvisare chi non ha ricevuto la vaccinazione e offrire un richiamo protettivo.
L’attuale epidemia negli Stati Uniti deve essere un campanello d’allarme. Se le vaccinazioni non vengono mantenute a livelli adeguati, il morbillo potrebbe tornare a rappresentare un grave problema di salute pubblica, anche in Europa.
Che ne pensi di questa situazione? Ritieni che la vaccinazione sia sufficiente a fermare la diffusione del virus? Lascia il tuo commento!