Da uno studio americano sono stati riscontrati metalli tossici in 60 bevande consumate comunemente, dai succhi di frutta alle bibite gassate. Rischi per la salute.
Metalli tossici in 60 bevande: lo studio americano
E’ già noto che alimenti come cereali, verdure, ortaggi, patate, pesci, crostacei e molluschi contengano metalli pesanti. Un nuovo studio americano condotto all’Università della Tulane University ha scoperto che anche certe bevande analcoliche possono contenere elevati livelli di metalli pesanti. Si parla di bevande come succhi di frutta, bibite gassate, tè, bevande energetiche e latte a base vegetale (mandorle, avena, ecc.) ampiamente consumate nel mondo, soprattutto dai bambini che corrono più rischi.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Food Composition and Analysis, rivela che ben 60 tipi di bevande contengono livelli di arsenico, cadmio e piombo pericolosi per la salute umana. I livelli di metalli pesanti superano gli standard per l’acqua potabile stabiliti dall’EPA e dall’OMS.
Metalli Tossici nelle bevande analcoliche: i succhi di frutta sono i peggiori
Delle 60 bevande analcoliche analizzate dai ricercatori della Tulane University, in Louisiana, sono stati misurati 25 diversi metalli tossici e oligoelementi. Cinque delle 60 bevande analizzate contenevano livelli di metalli tossici superiori agli standard fissati per l’acqua potabile.
Sette dei 25 elementi misurati dai ricercatori superavano i livelli standard dell’acqua potabile in certe bevande, tra cui cadmio, arsenico, nichel, manganese, boro, stronzio e selenio. Il piombo è stato trovato in oltre il 93% delle 60 bevande analizzate, seppure in gran parte a livelli inferiori allo standard. Il livello più alto (6,3 microgrammi per litro) è stato rilevato in una bevanda sportiva al lime, ma sempre a livelli inferiori agli standard per l’acqua potabile stabiliti dall’EPA e dall’OMS.
I succhi di frutta misti e il latte a base vegetale (avena, mandorla) presentavano livelli più alti di metalli tossici rispetto ad altre bevande.
Esposizione a piombo, cadmio e arsenico: rischi per la salute
L’esposizione cronica al piombo causa danni a quasi tutti i sistemi dell’organismo: cardiovascolare, renale, endocrino, immunitario, gastrointestinale, nervoso, riproduttivo. I bambini rischiano di più perché, nella fase dello sviluppo del cervello, il piombo ha un effetto neurotossico con danni irreversibili anche a livelli bassi. Può causare anche perdita graduale dell’udito, lentezza cronica, affaticamento, riduzione del quoziente intellettivo.
Il cadmio è tossico per i reni e causa demineralizzazione delle ossa, mentre l’arsenico provoca disturbi della pelle, aumenta il rischio di diabete, ipertensione e vari tipi di cancro.
Arsenico, piombo e cadmio sono noti agenti cancerogeni.
Che ne pensate di questo studio americano? A voi i commenti!