I primi studi indicano che BA.2 è più trasmissibile rispetto a BA.1. Le stime in Danimarca e Gran Bretagna indicano che Omicron 2 è tra il 30% e il 50% più trasmissibile rispetto alla variante precedente. In uno studio danese è emerso che i casi primari non vaccinati infetti da BA.2 hanno maggiori probabilità di trasmettere il virus ai familiari. Questo rispetto a quanto lo fossero i contagiati con Omicron. Tuttavia anche chi ha completato il ciclo vaccinale è risultato più vulnerabile alla variante BA.2 rispetto alla prima.
Omicron 2 cresce sia nei Paesi in cui si registra un calo dell’ondata pandemica, sia in quelli in cui si registra invece una crescita. Questo dato supporta l’ipotesi che il motivo della crescente diffusività sia dovuto più a una maggiore trasmissibilità. Al momento, come riporta il Corriere della Sera, ci sono prove limitate su possibili differenze nella gravità della malattia indotta da queste due varianti. Nel Regno Unito, dove BA.2 è aumentata in modo costante nelle ultime settimane, si è registrato un calo dei ricoveri e dei decessi. Un’analisi da esperti, condotta in Danimarca, non ha mostrato differenze nel rischio di ricovero tra persone infette con la prima o la seconda variante.
La domanda che tutti si sono posti è la seguente: funzionano i vaccini? Diversi studi suggeriscono che BA2 può facilmente superare l’immunità indotta dalla vaccinazione, ma non molto diversamente da quanto stia già facendo Omicron rispetto alle varianti che l’hanno preceduta. Anzi alcuni lavori svolti nel Regno Unito e in Danimarca mostrano addirittura una maggiore capacità del vaccino di prevenire Omicron 2 rispetto a 1.
La sottovariante Omicron BA.2, conosciuta anche come Omicron 2, avanza inesorabile nel continente africano. Ba.2 si sta diffondendo rapidamente in Sud Africa, ed è stato trovato in sette delle nove province del paese. Tulio de Oliveira, professore di bioinformatica, ha detto in una presentazione che addirittura “ha il potenziale per causare una seconda ondata di infezioni nell’ondata attuale”. Ma altri studi del nord Europa dicono un’altra cosa. Molto probabilmente la sottovariante BA.2 non riuscirà a causare una nuova ondata epidemica negli stati colpiti da Omicron, ma piuttosto allungherà la coda dell’ondata di questa variante. Questa nuova sottovariante è stata inoltre verificata in Norvegia, Svezia e Regno Unito, ma sicuramente in quantità minore rispetto al Sud Africa.
A livello mondiale, però, BA.1 rappresenta ancora oltre il 98% dei casi di Omicron. Tuttavia gli scienziati vedono nella sottovariante il ceppo che diverrà dominante nei prossimi mesi. “Possiamo concludere che Omicron Ba.2 è sostanzialmente più trasmissibile di Ba.1. Possiede anche proprietà immuno-evasive che riducono ulteriormente l’effetto protettivo della vaccinazione contro le infezioni”, hanno affermato i ricercatori dello Statens Serum Institut.