La disputa tra il virologo Andrea Crisanti e Luca Zaia, pare non avere fine. Il docente ha dato le sue dimissioni, mentre Zaia è finito nel mirino del gip!
Il virologo Crisanti si dimette dal suo posto di lavoro
Andrea Crisanti è un famosissimo virologo che opera in qualità di senatore presso il Partito democratico. Pare che nelle ultime ore l’uomo abbia deciso di dimettersi dal suo ruolo di docente ordinario di microbiologia. Questo operava presso l’Università di Padova e il motivo di tale decisione sarebbe legato a dei trascorsi relativi all’utilizzo dei tamponi rapidi.
La trasmissione Report aveva infatti annunciato come i rapporti fra Crisanti e Zaia si stessero incrinando sempre più. Il governatore del Veneto, infatti, avrebbe preso di mira il virologo per quanto riguarda la sua opinione sui tamponi rapidi. Lo stesso aveva accusato l’immunologo di aver diffamato le tecniche di prevenzione che il Veneto stava prendendo per tentare di tutelare i suoi cittadini.
Secondo il parere espresso da Crisanti, i test rapidi non sono così efficaci come si pensa, o perlomeno come indicato sulla confezione. Questi hanno infatti la possibilità di dire la verità solamente al 70%. Pare inoltre che molti di quelli usati durante la fase acuta della pandemia non abbiano nemmeno ottenuto tutte le autorizzazioni per essere utilizzati dalla Regione. Da quel momento molte persone sono state rinviate a giudizio, come ad esempio la direttrice generale dell’Azienda Zero Patrizia Simonato. A oggi però non si hanno ancora delle informazioni certe su quanto accaduto.
Le intercettazioni telefoniche di Zaia
Come se la situazione non fosse di per sé già molto complessa, all’appello sono pervenute anche delle intercettazioni telefoniche che andrebbero ad inasprire ancor di più la questione. Proprio per questo motivo, il virologo ha deciso di prendere in mano la situazione. Il suo scopo è quello di inchiodare Zaia al fine di comprovare tutte le sue affermazioni.
Ovviamente l’ultima parola sulla questione sarà lasciata ai giudici e agli avvocati che dovranno identificare le varie responsabilità al fine di optare per la giusta decisione. La volontà di andare a fondo è forte in entrambe le parti. Le intercettazioni in questo caso, sono preziose, in quanto vengono citati anche altri docenti dell’Università di Padova, i quali potrebbero avere un ruolo fondamentale in tutta la storia.
Proprio per questo motivo, Crisanti sta insistendo sulla possibilità di indagare su questi nomi. Questo perché è importante lasciare fuori tutte le quelle persone che sono state accusate ingiustamente e che quindi non devono pagare per gli errori altrui. Crisanti rimane fermo sulle sue convinzioni, dicendo che tutte le sue testimonianze si sono verificate poi nel tempo. Se qualcuno gli avesse dato ascolto prima, molto probabilmente la Regione Veneto non avrebbe speso milioni di euro in soluzioni del tutto inutili e poco verificate.
Eravate a conoscenza del grande diverbio che vede la contrapposizione tra Crisanti e Zaia? Secondo voi chi dei due esponenti ha ragione? A voi i commenti!