Un nuovo ceppo di Coronavirus sarebbe stato evidenziato in Svezia. L’agente patogeno, definito come virus di Grims, è quindi divenuto il fulcro dello studio di diverse università. Il conduttore? Un noto mammifero!
Nuovo pericolo in Svezia: arriva il Coronavirus dei roditori
Negli scorsi giorni è stata fatta una scoperta particolarmente allarmante in suolo svedese. Alcuni roditori diffusi in ogni parte di Europa, le cosiddette arvicole rossastre, risulterebbero essere portatrici di un nuovo ceppo di Coronavirus, definito virus di Grims. Il nome dell’agente patogeno è dovuto al nome della città presso la quale è avvenuta questa importante scoperta scientifica.
La comunità scientifica ha subito posto la sua attenzione su questa problematica che, come facilmente presumibile, potrebbe comportare gravi conseguenze anche per la salute dell’uomo. Diverse università dell’Europa hanno quindi preso a carico la questione, cercando di identificare il nuovo ceppo virale e tutti i trattamenti in grado di contrastarlo.
Covid-19: lo studio condotto sulle arvicole rossastre
I roditori sono degli animali molto sporchi, spesso fonte di malattie ed epidemie che, più volte, hanno causato gravi conseguenze per la storia umana. Basti pensare alla leptospirosi, una patologia piuttosto grave che, se trascurata, può condurre il soggetto alla morte.
A Stoccolma è stato evidenziato come le arvicole rossastre siano portatrici di un nuovo ceppo virale, il cosiddetto virus di Grims, una variante del Coronavirus. Gli stessi roditori favoriscono anche il virus di Puumala, Che facilita l’insorgenza di febbre emorragica e gravi conseguenze per i reni.
Purtroppo il contagio di cui questi animali si fanno portatori è molto alto, in quanto è solito trovare i roditori nei pressi delle abitazioni umane.È proprio per questo motivo che la trasmissione del virus preoccupa la comunità scientifica, in quanto l’interazione fra specie e attualmente molto alta.
Lo studio dei ricercatori sul virus di Grims
Per evidenziare la pericolosità del virus, alcuni ricercatori hanno preso in esame quasi 500 arvicole rossastre. Queste sono state sottoposte al test del SARS-CoV-2, che è stato riscontrato nei roditori ma anche nei pipistrelli.
A quanto pare, i roditori in questione non solo vengono attaccati dal virus, ma riescono a diventarne portatori, favorendone la mutazione. Ecco quindi come sempre più varianti potrebbero generarsi nel tempo, causando nuove ondate di malattia e la possibilità di incorrere in noiosi lockdown.
Attualmente gli studi su questo nuovo agente virale stanno avvenendo a tempo pieno, in quanto tutti i soggetti coinvolti mirano a trovare cure e trattamenti in grado di contrastare la malattia sul nascere.
Gli esperti non possono far altro che invitare i cittadini a curare le proprie condizioni igieniche e a controllare che non siano presenti tane di roditori nei pressi delle loro abitazioni. Al momento, le infestazioni più importanti sembrano essere localizzate in Polonia, Francia e Germania.
Lo studio è solamente all’inizio, motivo per cui gli scienziati dovranno applicarsi con tutte le loro forze per trovare delle risorse valide e sicuramente utili.
Eravate a conoscenza della pericolosità di questo nuovo ceppo virale che si può trasmettere dai roditori all’uomo? Quale sarà la risposta della scienza a questa nuova minaccia? A voi i commenti!