• Dom. Nov 24th, 2024

Spese Elettorali Di Giorgia Meloni: Qualcosa Non Torna Nei Due Rendiconti!

Giorgia Meloni ha presentato due rendiconti alla Camera e a Palazzo Chigi ma i conti sulle spese elettorali non tornano.

 

La premier Giorgia Meloni ha presentato due rendiconti alla Camera e a Palazzo Chigi ma le cifre non coincidono. I conti non tornano sulle spese elettorali per le elezioni politiche di settembre 2022, le cifre dei due documenti sono diverse tra loro.

Spese elettorali di Giorgia Meloni: cifre diverse nei due rendiconti

E’ giallo sulle spese elettorali che hanno portato Giorgia Meloni alla guida del governo. Le cifre dei due documenti presentati a Palazzo Chigi e alla Camera non coincidono.

Per i finanziamenti ricevuti dai supporter, la premier ha depositato due volte il rendiconto. Un documento è stato aggiunto alla sua dichiarazione dei redditi pubblicata sul sito della Camera dei deputati. Un altro documento è stato pubblicato sul sito della presidenza del Cdm alla sezione ‘amministrazione trasparente’.

I due documenti sono diversi. In quello depositato alla Camera compare solo una tabella che elenca i singoli finanziamenti ricevuti con relative somme. Il documento più corposo depositato alla presidenza del Consiglio contiene in ogni pagina la ricevuta firmata dalla leader di Fratelli d’Italia o dal suo mandatario elettorale. Quest’ultimo era incaricato di raccogliere fondi tenendo la contabilità.

Importi diversi nei due rendiconti della Meloni

La differenza tra i due documenti non riguarda soltanto la forma ma anche la sostanza, il contenuto.

Nel rendiconto depositato alla Camera sono stati dichiarati 9 finanziamenti per un importo complessivo di 61.200 euro.

Nel documento depositato a Palazzo Chigi sono stati dichiarati 17 finanziamenti per 118.900 euro totali. Circa il doppio, ma pare che in questo elenco sia stato commesso un errore. Praticamente, sono stati registrati due volte 4 finanziamenti per complessivi 50mila euro: una volta con ricevuta sottoscritta dal mandatario elettorale, un’altra come bonifico dichiarato da Giorgia Meloni. Rispetto al documento della Camera dei deputati, questo riporta due finanziamenti in più: uno da 1.500 euro, l’altro da 2.200 euro.

L’unico elemento in comune tra i due rendiconti

I due documenti depositati dalla premier hanno una sola cosa in comune. Il nominativo di ogni benefattore (società o persona fisica) che ha pagato il proprio contributo è stato oscurato con un pennarello nero.

La decisione di non rivelare i nomi dei benefattori non dipende, di certo, dalla Meloni ma dagli uffici di Camera, Senato e Palazzo Chigi. Vale per tutti i leader politici e sicuramente non aiuta il concetto di ‘operazione trasparenza’.

Che ne pensate di questi due diversi rendiconti della Meloni? A voi i commenti!