Durante l’ultimo discorso di Matteo Salvini in Senato, Ignazio La Russa ha fatto pesanti dichiarazioni su quello che ha detto. Ecco che cosa è successo!
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso forti critiche nei confronti del vicepremier Matteo Salvini, attaccando anche il suo candidato di punta, il generale Roberto Vannacci. La Russa ha dichiarato di essere contrario alla proposta di Salvini di reintrodurre il servizio militare obbligatorio. Questa proposta, secondo La Russa, non è solo irrealizzabile per motivi economici, ma anche perché “chi serve la patria in divisa deve essere convinto di farlo, deve essere una scelta, non un obbligo e un’imposizione”. Ha aggiunto che “raddrizzare i figli non spetta alle forze armate, ma alle scuole e alle famiglie”.
La Russa ha poi lanciato un’altra stilettata a Salvini, riferendosi all’assenza del vicepremier alla parata del 2 giugno. Ha sottolineato che sul palco erano presenti il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e altri esponenti di vari partiti, evidenziando l’importanza di questa ricorrenza. “Per me la festa più importante d’Italia è il 2 giugno, più del 25 aprile. Il 2 giugno è una festa che non è rivolta al passato. È l’unica festa che guarda al futuro”, ha dichiarato La Russa, ribadendo così la sua visione di una celebrazione proiettata verso il domani.
Infine, La Russa ha espresso perplessità sul candidato di punta della Lega, Roberto Vannacci. Pur rispettandolo come generale, ha sollevato dubbi sulla sua figura politica. “Non ho il piacere di conoscere Vannacci e penso di non averlo mai visto. Lo rispetto come generale, come politico ho qualche dubbio, perché ha detto delle cose ovvie su cui si è d’accordo e altre su cui si è contrari. Non sono d’accordo sul fatto che abbia tirato in ballo La Decima Mas”, ha concluso La Russa.
Questa critica si riferisce all’uso, da parte di Vannacci, di riferimenti alla Decima Mas, un’unità militare storica con legami controversi. La Russa ha sottolineato che questi riferimenti non sono appropriati, soprattutto considerando l’importanza di mantenere separati i ricordi storici dalle attuali campagne politiche.
Cosa ne pensate? A voi i commenti!