Elly Schlein ha recentemente risposto alle accuse che Giorgia Meloni ha rivolto lei e alla sinistra. Ecco la reazione della Premier!
Elly Schlein ha trovato un nuovo punto di riferimento: il doppio turno elettorale. Utilizzando toni trionfalistici, ha esultato per il recente successo del centrosinistra nelle elezioni amministrative, descrivendolo come un “6-0 tennistico”. In una conferenza stampa dai toni entusiastici, ha promesso di difendere strenuamente il sistema del ballottaggio, avvertendo Giorgia Meloni che il centrosinistra sta guadagnando terreno.
Il successo elettorale ha portato una ventata di ottimismo nel Partito Democratico, con Schlein che invita a celebrare le vittorie anziché le sconfitte, promettendo ulteriori successi futuri. Tuttavia, questo entusiasmo è stato offuscato dalla minaccia di un possibile cambiamento della legge elettorale. La maggioranza governativa, infatti, sembra decisa a eliminare il secondo turno nelle elezioni comunali, un sistema in vigore da trent’anni ma considerato troppo favorevole per chi riesce a mobilitare più elettori e a formare alleanze più ampie.
Il primo a sollevare questa questione è stato Ignazio La Russa, presidente del Senato, che Schlein ha attaccato con durezza. Ha accusato La Russa di voler cambiare le regole del gioco subito dopo una sconfitta, mancando di rispetto alle istituzioni. Anche altri esponenti di destra, tra cui membri della Lega, di Forza Italia e del partito della premier, hanno espresso il desiderio di abolire i ballottaggi, sostenendo che la partecipazione al voto diminuisce nel secondo turno, compromettendo così la legittimazione degli eletti.
Nonostante le divisioni interne al centrodestra su questo tema, c’è una preoccupazione crescente nel Partito Democratico. Si teme che, dopo l’estate, la maggioranza possa tentare di introdurre una soglia del 40% per vincere al primo turno, attraverso un emendamento al Testo unico sugli Enti Locali. Questo cambiamento sarebbe visto come un tentativo di conquistare città cruciali come Roma e Milano nelle elezioni comunali del 2026, obiettivo finora irraggiungibile con l’attuale sistema.
Secondo Francesco Zaffini di Fratelli d’Italia, il ritorno al bipolarismo rende meno rilevante la presenza del ballottaggio, ma questa posizione non è condivisa da tutti nel centrodestra. Alessandro Alfieri, responsabile Riforme del PD, ha avvertito che qualsiasi tentativo di alterare le regole elettorali in maniera così drastica incontrerebbe una forte resistenza, minacciando la stabilità delle istituzioni democratiche.
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