Dopo il voto in Spagna, Schlein e Pd esultano per il flop di Vox. Brindano ai socialisti sconfitti, incoronano Sanchez che, però, alla fine ha perso.
Schlein e Pd esultano per il flop di Vox in Spagna
Da 11 anni il Pd non mette a segno un successo alle urne. Se arriva al governo è per un esecutivo tecnico o perché s’infila in una maggioranza posticcia, che poco c’entra con il voto popolare. Vive di espedienti, dal ‘golpe bianco’ che ha portato a Palazzo Chigi Mario Monti in poi.
Senza ottenere voti, il Partito Democratico ha visto Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni diventare premier. Si è aggrappato al bis di Giuseppe Conte e poi al governo Draghi.
Con l’entrata in scena del governo Meloni l’occupazione rossa è stata stroncata e il Pd ha occupato i banchi dell’opposizione.
A questo punto, a Elly Schlein non resta altro da fare che aggrapparsi alle sconfitte degli altri. Ha brindato al flop di Vox, alla possibilità che Pedro Sanchez, il premier uscente, possa formare un nuovo governo.
In casa Pd il tifo da stadio è tutto ciò che resta. Vivono le elezioni estere come se fossero partite in trasferta e, quando si vota in Italia, il flop lo fanno loro. Pur di dimostrare che a sinistra c’è vita, si aggrappano a tutto. Anche ad una sinistra che non vince in Spagna.
Schlein e compagnia brindano ai socialisti sconfitti: i commenti
Il commento più ‘brillante’ è stato quello della Schlein. Nella sua fantasia Sanchez è diventato ‘il coraggioso’, un cavaliere immacolato pronto a salvare la Spagna dal nemico fascista, se non l’Europa intera.
Secondo la Schlein, il Partito Socialista, guadagnando due seggi dalle ultime elezioni, riesce a tenere bene. Non si può negare, però, che la maggioranza dei consensi va al Partito popolare, difatti l’ha detto subito dopo. A denti stretti, ma l’ha detto. Poi, si è ripresa puntualizzando che il Partito popolare ha fallito nel suo piano di ottenere la maggioranza attraverso l’alleanza scomoda coi nazionalisti di Vox, visto che hanno fatto flop.
Ha concluso dicendo che è la dimostrazione che l’onda nera si può fermare, quando si punta a risolvere i problemi concreti anziché alimentare le paure.
Stefano Bonaccini non ha speso una parola sui Popolari. Si è limitato ad affermare che c’è futuro per una sinistra con cultura di governo e che la destra estrema, alleata di Meloni, ha perso.
Alessandra Moretti l’ha seguito a ruota dicendo che gli spagnoli non si sono fidati delle sirene nazionaliste dei fratellini di Meloni. Hanno, invece, scelto l’Europa dei diritti e del futuro.
Marco Furfaro si è spinto oltre, affermando in tono plateale che c’era un pericolo di restaurazione. Gli elettori spagnoli hanno deciso di andare a votare in massa per sconfiggerlo.
Che ne pensate? A voi i commenti!