Scandali, indagini e giochi di potere. Scopri le ultime vicende che coinvolgono Daniela Santanchè, Ministro del Turismo, sotto l’occhio critico dell’inchiesta ‘Open to Fallimento’. Una tempesta politica si sta avvicinando?
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha dichiarato che se per Daniela Santanchè, Ministro del Turismo, dovesse arrivare un rinvio a giudizio, questa dovrebbe rassegnare le dimissioni. La posizione di Santanchè, legata alle indagini su Visibilia e Ki Group Spa, è considerata delicata, date le implicazioni sulla reputazione del governo. Tali indagini coinvolgono pagamenti non effettuati ai fornitori, TFR non percepiti, e l’uso della cassa integrazione durante la pandemia, oltre a accuse su operazioni finanziarie a danno degli azionisti di minoranza.
Santanchè, negando ogni accusa, ha minacciato azioni legali contro i giornalisti che la ritraggono come indagata. Tuttavia, è notevolmente assente da eventi pubblici. Meloni le ha chiesto di spiegare pubblicamente la sua situazione per poterla difendere. Meloni teme che un’indagine potrebbe coinvolgere anche Ignazio La Russa, influendo sulla campagna elettorale per le europee 2024.
L’inchiesta giornalistica “Open to Fallimento” ha esaminato le situazioni di Visibilia e Ki Group, evidenziando debiti, licenziamenti, e mancati pagamenti. Santanchè ha acquistato Ki Group nel 2006. Tra 2018 e 2019, l’azienda ha accumulato debiti con fornitori per 8 milioni di euro. Inoltre, ci sono accuse relative alla cassa integrazione in Visibilia, e l’accusa di aver incassato fondi pubblicitari senza girarli all’editore.
Nell’udienza civile in corso su una causa intentata da azionisti minoritari di Visibilia, i pm hanno presentato consulenze tecniche che evidenzierebbero irregolarità finanziarie e di bilancio. Inoltre, la Procura ha ritirato le richieste di liquidazione giudiziale per alcune società del gruppo, mentre altre si stanno muovendo verso il concordato preventivo o un accordo di ristrutturazione del debito. Santanchè, presidente di Visibilia Editore dal 2016 al 2022, potrebbe evitare l’accusa di bancarotta se le varie crisi aziendali dovessero essere risolte.
In vista di queste complesse dinamiche legali e finanziarie, l’incerto futuro di Daniela Santanchè e l’ombra di un potenziale scandalo sul governo Meloni, si pongono domande difficili ma necessarie. Saranno le aziende coinvolte in grado di risolvere le loro crisi finanziarie? E soprattutto, se il rinvio a giudizio per Santanchè dovesse arrivare, quali potrebbero essere le conseguenze politiche? Sarà il governo in grado di resistere a un potenziale scandalo, o ci aspettano tempi turbolenti per la politica italiana?