L’ennesimo scandalo Sanità riguarda le liste d’attesa troppo lunghe. Sono 2,5 milioni le persone che rinunciano a curarsi. Le proposte di Schillaci.
Sanità: lo scandalo delle liste d’attesa
Dagli ultimi dati Istat emerge una realtà inquietante. Il 3,8% della popolazione, ovvero 2,5 milioni di italiani, rinunciano alle cure pur avendone bisogno. Il motivo riguarda le liste d’attesa infinite, i tempi troppo lunghi per ottenere una Tac, un’ecografia, una visita, la carenza di medici, il pronto soccorso allo stremo. Spesso, passano molti mesi fino a superare un anno.
L’aspetto più grave è che a rinunciare sono anche 1,7 milioni di pazienti che hanno più bisogno, che soffrono di una o più patologie croniche. L’emergenza pandemica è finita, ma gli italiani si trovano a dover affrontare le conseguenze di tagli alla Sanità che durano da decenni.
La diretta conseguenza di questa inquietante realtà è l’aumento della spesa privata che molti non possono permettersi. Dai dati Istat emerge un incremento dal 37 al 42% (40 miliardi complessivi) di coloro che pagano integralmente le spese per le visite.
La situazione peggiore è stata rilevata in Puglia, dove si sfiorano picchi dello 0% di rispetto dei tempi per una visita oncologica o pneumologica.
Orazio Schillaci, ministro della Salute, definisce questi tempi ‘inaccettabili’ e fa la sua proposta.
Schillaci: più soldi e organizzazione per accelerare i tempi della Sanità
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha sollecitato le Regioni a spendere adeguatamente i fondi disponibili.
Per ridurre le liste d’attesa, Schillaci ha proposto un’organizzazione del lavoro in grado di incentivare i medici a lavorare di più e meglio nel Sistema sanitario nazionale. Come? Pagandoli subito di più, come già è stato fatto per i medici del pronto soccorso, con straordinari da 80 euro lordi all’ora, 50 euro per altri operatori. Per fare questo occorre avere in manovra 3.4 miliardi di euro in più. In seguito, bisognerà fare più assunzioni.
Occorre un maggiore sforzo organizzativo da parte delle Regioni.
Schillaci ha spiegato che sono state già messe a disposizione delle Regioni più risorse aggiungendo più fondi e recuperando quelle non spese per le liste d’attesa 2022. I soldi ci sono e bisogna spenderli bene. Il ministero della Sanità resta a disposizione in caso di necessità di più fondi, ma le risorse già esistenti vanno spese bene.
Ad esempio, è fondamentale che tutti gli attori del servizio sanitario (inclusi i privati convenzionati) rendano disponibili prestazioni e interventi che possono svolgere, nelle loro agende regionali. In certe Regioni, questo non avviene ed è essenziale che lo facciano tutti riducendo i tempi il più possibile.
Per il resto, il ministro Schillaci ha annunciato che si sta lavorando ad un cambiamento strutturale, non a semplici e inutili interventi tampone.
Che ne pensate delle scandalose liste d’attesa? A voi i commenti!