Il tema delle pensioni è certamente molto sentito. Adesso però con le nuove riforme in atto è possibile andare in pensione con 20 anni di contributi. Ecco i passaggi da seguire!
Andare in pensione con vent’anni di contributi? Ora è possibile
Il nuovo Governo è stato formato e nei prossimi giorni verranno delineate le procedure e gli interventi da applicare ai vari settori della vita quotidiana.
Grande importanza verrà riservata al settore delle pensioni, che da sempre vengono descritte come ingiuste sia per quanto riguarda l’importo concesso che in merito ai termini per i quali è possibile ottenere questo trattamento.
Le prime novità riguardano tutte quelle persone che potranno andare in pensione dal 2023, in quanto saranno proprio queste a verificare sulla loro pelle i primi cambiamenti. Questo perché sarà possibile scegliere se andare in pensione con la Quota 41 oppure se accedere al trattamento tramite la pensione anticipata.
Secondo quest’ultima tipologia, chiunque abbia versato almeno vent’anni di contributi potrà andare in pensione senza dover aspettare il compimento dei 67 anni di età.
Questa è sicuramente un’ottima notizia per tutti i lavoratori che svolgono impieghi usuranti e impegnativi, ma purtroppo non è tutto oro quel che luccica. Pare infatti che questo tipo di trattamento sia rivolto solo ad alcune persone, più precisamente a quelle nate nel 1956 e nel 1959.
Perché solo alcuni possono avere accesso alla pensione anticipata?
Lo Stato ha deciso che solamente gli individui nati nel 1956 e nel 1959 potranno accedere a questo tipo di benefit pensionistico, in quanto sono gli unici ad essere in possesso dei giusti requisiti per poter ottenere l’assegno di pensione.
Questo perché, secondo i calcoli effettuati dall’Inps, il numero di contributi da loro versati coincide alla perfezione con la normativa prevista dalla Quota anticipata. Per alcuni però, questo sistema potrebbe far emergere delle conseguenze piuttosto negative, in quanto si potrebbe perdere la possibilità di godere del giusto assegno pensionistico, in quanto l’importo concesso risulterà essere più basso.
Una volta aver richiesto questo tipo di trattamento si verrà automaticamente esclusi dalla pensione contributiva, il che non permetterà di accumulare altri fondi per incrementare il valore del proprio assegno pensionistico.
Al momento si tratta di semplici supposizioni in quanto sarà il nuovo Governo Meloni a dettare le norme per rendere effettiva questa nuova riforma delle pensioni. La speranza dei cittadini rimane quella di ricevere un aiuto concreto in un momento così triste per la storia italiana.
Tutti hanno il diritto di vivere una vita dignitosa e ricevere un assegno di pensione che permetta di trascorrere la vecchiaia in serenità è sicuramente un aspetto da non trascurare.
Qual è la vostra opinione in merito alla possibilità di andare in pensione dopo aver versato vent’anni di contributi? Pensate che questo nuovo sistema possa generare confusione, causare un grave divario sociale oppure sarà utile per aiutare i più deboli ad andare in pensione prima? A voi i commenti!