Il noto consigliere della Corte dei Conti ha fatto delle dichiarazioni sui social media che non sono piaciute a tutti. Ecco che cosa ha detto!
Marcello Degni, consigliere della Corte dei conti e noto economista, è al centro di una bufera politica a seguito di un suo post sui social media. Il post, pubblicato il 30 dicembre dopo l’approvazione della manovra finanziaria, suggeriva che l’opposizione avrebbe potuto utilizzare l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio per complicare il processo legislativo. Degni, anche ex assessore al comune di Rieti e docente universitario, ha incluso nel suo post un riferimento alla segretaria del PD, Elly Schlein.
La reazione del centrodestra è stata immediata e forte. Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, ha descritto come “inquietante” la posizione di Degni, considerando il suo ruolo delicato nella Corte dei Conti. Ha chiesto le dimissioni di Degni e una presa di distanza da parte dei democratici. Il caso ha attirato l’attenzione di vari esponenti politici, con richieste di chiarimenti e dimissioni provenienti sia dai meloniani sia dai leghisti.
La Corte dei conti, di fronte a questa situazione, ha annunciato che il caso sarà esaminato “in via d’urgenza” nel prossimo incontro del Consiglio di presidenza. Le dichiarazioni di Degni, fatte su social media e al di fuori dei canali istituzionali, non rappresentano le posizioni dell’istituzione.
Degni si è difeso dalle accuse, sostenendo che il suo post non compromette la sua imparzialità e che era inteso come una critica all’opposizione. Secondo lui, l’opposizione avrebbe dovuto usare tutti gli strumenti parlamentari per manifestare il proprio dissenso, non tanto per i contenuti della manovra, ma per il metodo. Nel suo profilo social, Degni si definisce un economista di sinistra e disilluso dei partiti italiani. È stato nominato consigliere della Corte dei conti nel 2017 su proposta dell’allora premier Paolo Gentiloni.
Questo episodio ha sollevato diverse questioni riguardanti il ruolo dei social media nella vita politica e la libertà di espressione dei funzionari pubblici, oltre a interrogativi sulla neutralità e l’imparzialità nelle istituzioni di controllo come la Corte dei conti.
Cosa ne pensate? A voi i commenti!