Nella serata del 9 Dicembre una fregata francese è stata attaccata nel Mar Rosso da due droni provenienti dalle coste dello Yemen. Dopo il recente coinvolgimento di una nave statunitense, ora è toccato alla Francia: scopriamo insieme cosa sta accadendo.
Fregata francese attaccata nel Mar Rosso: pericolo escalation
L’esercito francese ha dichiarato via social di aver avvistato nel Mar Rosso due droni provenienti dallo Yemen che si dirigevano verso la nave da guerra Fremm Languedoc. L’attacco è avvenuto nel Mar Rosso, in prossimità del porto di Al Hodaida che dista circa 110 km dalle coste dello Yemen. La situazione è molto delicata: le forze armate Houthi hanno annunciato di aver rafforzato i loro armamenti, a sostegno della causa anti israeliana. Saranno, pertanto, attaccate tutte le navi dirette verso Israele, tranne quelle che trasportano aiuti umanitari a Gaza.
Gli Houti hanno comunque garantito il proseguimento del commercio internazionale nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, ribadendo il veto per le navi in rotta verso Israele o legate alla nazione. Nel frattempo la Nato è in stato di allerta, poiché un cacciatorpediniere della US-Navy, in data 3 Dicembre, ha dovuto rispondere all’attacco di droni e missili yemeniti. Washington sta monitorando la situazione in modo costante, così come il Pentagono, che avrebbe deciso di costituire un altro contingente di rinforzo alle truppe militari già presenti. Il rischio di escalation è alto, per cui si volge la massima attenzione a questo genere di attacchi.
Secondo il pensiero statunitense, l’Iran starebbe aiutando i ribelli Houthi a mettere in atto la linea offensiva contro Israele e le navi Nato che attraversano il Mar Rosso. Jon Finer, consigliere per la sicurezza Nazionale ha confermato la convinzione che l’Iran sia implicato nella pianificazione e nella realizzazione degli attacchi con missili e droni. L’Iran, però, nega ogni coinvolgimento in questa situazione. D’altro canto, gli Houthi sostengono di aver effettuato gli attacchi per rispondere all’offensiva lanciata da Israele contro Hamas, in seguito all’attacco sferrato dal movimento islamico il 7 Ottobre scorso.
Chi sono gli Houthi e il sostegno dell’Iran
Gli Houti sono un gruppo armato sciita che, da diversi anni ormai, controlla la città di Sana’a, capitale dello Yemen. Il loro nome deriva dal fondatore Husayn Badr al-Dīn al-Hūthī, ucciso nel 2004 dalle forze di stato yemenite. L’appellativo ufficiale del movimento, che negli anni è diventato sempre più potente, è Anṣār Allāh, che significa partigiani di Dio.
Da sempre l’Iran è, per gli Houthi, un alleato militare, ideologico e religioso e, proprio grazie al sostegno di Teheran, il movimento sciita è riuscito a prevalere sugli avversari durante il conflitto civile del 2014-2015. Se da una parte gli Houthi sono appoggiati dall’Iran, dall’altra incombe la presenza degli Stati nemici: gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita.
Dal 7 Ottobre scorso, le strade di Sana’a hanno accolto nuove manifestazioni contro Israele e gli Stati Uniti, ma ciò che desta maggiore preoccupazione sono le armi a disposizione del gruppo sciita. Una di queste è il missile iraniano Toophan. Le milizie Houthi dispongono, inoltre, di missili antinave e mine navali in grado di bloccare il passaggio dei nemici nel Mar Rosso, ma non finisce qui. A queste, infatti, si aggiungerebbero armi non ordinarie, quali
barchini radiocomandati pronti per esplodere.
Nel frattempo aumenta la tensione nel Mar Rosso: nella giornata di Lunedì 11 Dicembre un missile proveniente dallo Yemen ha colpito una nave norvegese, mentre attraversava lo Stretto di Bab al-Mandeb. L’attacco è stato rivendicato dagli Houthi. La Norvegia fa parte della Nato, pertanto occorre monitorare attentamente queste offensive per evitarne l’evoluzione su larga scala: a voi i commenti!