Luigi Di Maio ha cambiato rotta nella sua carriera politica, passando da ex M5S a Inviato Speciale dell’UE. Ma quanto guadagna oggi?
Negli ultimi anni, Luigi Di Maio ha attraversato diverse fasi della sua carriera politica, passando da volto simbolo del Movimento 5 Stelle a protagonista di una nuova avventura istituzionale a livello internazionale. Dopo l’uscita dal M5S e il fallimento elettorale con Impegno Civico, Di Maio ha trovato una seconda chance inaspettata nella politica europea. Ma quanto guadagna oggi l’ex ministro? E com’è cambiata la sua situazione finanziaria?
Alle elezioni del 2022, la lista Impegno Civico, guidata da Di Maio e parte della coalizione di centrosinistra, ha raccolto solo lo 0,6% dei voti, ben al di sotto della soglia di sbarramento del 3%. Questo risultato ha segnato una pesante sconfitta personale per Di Maio, che ha perso anche il collegio uninominale di Fuorigrotta contro Sergio Costa, ex compagno di governo e candidato del Movimento 5 Stelle.
Dopo questa battuta d’arresto, Di Maio si è dimesso dalla guida di Impegno Civico e si è allontanato dai riflettori. Tuttavia, grazie alla raccomandazione dell’ex premier Mario Draghi, è riuscito a ottenere un incarico prestigioso: è stato nominato Inviato Speciale dell’Unione Europea nel Golfo Persico da Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri.
I deputati italiani percepiscono un’indennità lorda di 11.703 euro al mese. Al netto delle tasse, lo stipendio si aggira intorno ai 5.346 euro mensili, a cui si aggiungono una diaria di 3.503 euro e un rimborso spese di 3.690 euro. Inoltre, sono previsti 1.200 euro annui per le spese telefoniche e fino a 3.995 euro ogni tre mesi per i trasporti.
Durante la sua carriera con i 5 Stelle, Di Maio ha ridotto il suo stipendio restituendo parte delle somme ricevute. Fino ad agosto 2020, aveva restituito circa 223.096 euro.
Con la nuova carica di Inviato Speciale dell’UE nel Golfo Persico, il suo stipendio è cambiato notevolmente. Si stima che Di Maio percepisca circa 12.000 euro netti al mese, oltre alle spese per il proprio staff e le missioni internazionali. Se il suo incarico sarà prorogato, manterrà questa posizione e il relativo compenso fino al 2027.
La trasparenza è sempre stata una bandiera del Movimento 5 Stelle, e le dichiarazioni dei redditi dei parlamentari sono pubblicamente consultabili sul sito della Camera dei Deputati.
Nel 2017, 2019 e 2020, il reddito dichiarato da Di Maio è rimasto costante a 98.471 euro, segno di una certa stabilità economica durante la sua permanenza in Parlamento. Questi numeri evidenziano due aspetti fondamentali: da un lato, l’ex ministro ha rispettato l’impegno di decurtare parte del suo stipendio durante la sua militanza nel Movimento; dall’altro, l’ingresso in politica ha rappresentato un notevole incremento dei suoi guadagni rispetto agli anni precedenti.
Il percorso di Di Maio è un esempio di come la politica possa offrire seconde opportunità a chi sa muoversi tra le dinamiche nazionali e internazionali. Ma cosa pensi di questa evoluzione? Ti sembra giusto che un politico possa ricostruire la sua carriera dopo un fallimento elettorale? Condividi la tua opinione nei commenti!