Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha risposto ai giornalisti su tre temi: l’allarme di Crosetto sui Magistrati, Schlein e riforma del premierato.
Ignazio La Russa e l’allarme di Crosetto sulla Magistratura
Nel corso dell’evento milanese Italia Direzione Nord – Riflessioni sulla Leadership, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha risposto ad alcune domande poste dai giornalisti. Innanzitutto, ha commentato le parole del ministro Guido Crosetto riguardo all’allarme sulla Magistratura.
Guardando al passato, se l’allarme di Crosetto è teorico e relativo alla storia, lo condivide. A volte, la Magistratura è intervenuta “a gamba tesa”. Ha così commentato La Russa ripensando ai giudici che volevano fare politica a colpi di sentenze. In questo senso, comprende benissimo il messaggio di Crosetto. Ha ammesso, oltretutto, che il ministro ha sicuramente più notizie di lui.
Riguardo al presente, il presidente del Senato non ha elementi sufficienti per rispondere.
La Russa su Schlein: “la nostra migliore alleata all’opposizione”
Ignazio La Russa ha anche rilasciato una dichiarazione sul suo ruolo istituzionale nell’attuale legislatura.
In Senato, il 90% delle riunioni dei presidenti dei gruppi si è conclusa con l’unanimità. Ciò dimostra capacità di mediazione da parte sia della maggioranza sia dell’opposizione. Ha voluto sottolineare che la voce delle opposizioni è più forte in termini di decibel.
Soffermandosi sull’opposizione, La Russa ha fatto un’osservazione sulla segretaria del Pd, Elly Schlein. Senza alcuna ironia, ha definito Schlein la ‘nostra migliore alleata all’opposizione’. Ha spiegato perché.
Involontariamente, l’attuale leader del Pd si approccia ad un bipolarismo di idee che la destra ha sempre voluto. Schlein ha le sue idee. Possono piacere o meno, non essere condivisibili, ma ce l’ha e sono nette.
Il presidente del Senato sulla riforma del premierato
L’altro tema affrontato da La Russa è la riforma del premierato. Ha definito questa riforma la ‘scelta meno invasiva’, visto che preserva il diritto dell’elettorato di indicare direttamente il capo del governo.
Ha aggiunto che si tratta di un sistema prudente che rispetta maggioranza e opposizione. Per coloro che propendono all’elezione diretta del premier, questa riforma è tanto prudente quanto efficace.
Ignazio La Russa ha voluto ricordare agli ‘smemorati di sinistra’ che D’Alema a capo della bicamerale voleva il presidenzialismo ma, negli ultimi 50 anni, quasi tutti concordano sull’elezione diretta. Giorgia Meloni ha fatto, quindi, la scelta meno invasiva.
Ha concluso rivendicando la sua più grande soddisfazione in qualità di presidente del Senato. Fa politica da sempre, ma il suo più grande successo è stato aver messo d’accordo Carlo Calenda e Matteo Renzi.
Che ne pensate delle parole di La Russa? A voi i commenti!