Mario Draghi torna in Senato e avverte l’Europa: la sicurezza del continente è a rischio e la causa potrebbe essere l’America. Ecco che cosa ha detto!
Mario Draghi è tornato a parlare in Senato, mettendo in guardia l’Europa sui rischi legati ai cambiamenti nella politica estera statunitense. Durante la sua audizione, l’ex Presidente del Consiglio ha evidenziato come l’eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe indebolire la sicurezza del continente. Secondo Draghi, l’Europa non può più permettersi di dipendere dagli Stati Uniti e deve rafforzare le proprie capacità difensive.
L’ex premier, attualmente consulente speciale della Commissione Europea, ha presentato un rapporto sul futuro della competitività europea. Il suo intervento è stato un mix di analisi economica e riflessioni geopolitiche. Draghi ha espresso gratitudine per il ruolo svolto dalle istituzioni italiane negli ultimi anni, ma ha anche lanciato un chiaro avvertimento: la stabilità dell’Europa è a rischio se non si adotteranno misure concrete per rafforzarne la sicurezza.
Secondo l’ex presidente della BCE, la politica estera americana è sempre più imprevedibile, e ciò rappresenta una sfida per l’Unione Europea. Pur senza nominarlo direttamente, il riferimento a Trump e alla sua visione isolazionista è stato evidente. Draghi ha sottolineato che l’Europa non può restare in una posizione di debolezza, ma deve accelerare la creazione di un sistema di difesa unificato.
Draghi ha indicato una via chiara per il futuro dell’Europa: investire nella sicurezza attraverso sinergie industriali comuni e rafforzare il coordinamento tra i Paesi membri. Ha ribadito l’importanza di creare piattaforme militari avanzate e un comando unificato per la difesa europea.
Ha anche fatto riferimento al piano RearmEu, sostenendo che l’Europa dovrebbe puntare su tecnologie all’avanguardia invece di disperdere le risorse in iniziative nazionali poco efficaci. Solo con un approccio più coeso e strategico sarà possibile garantire la sicurezza del continente di fronte alle nuove sfide globali.
L’Europa è davvero pronta a prendere in mano il proprio destino? Quali saranno le prossime mosse? Lascia un commento e dicci cosa ne pensi!