Scopri cosa fa oggi Francesco Rutelli, l’ex sindaco di Roma e protagonista del centrosinistra, dopo aver abbandonato la politica. Ecco che fine ha fatto!
Francesco Rutelli, volto noto della politica italiana e per anni uno dei principali protagonisti del centrosinistra, sembra ormai distante dai riflettori politici. Dopo essere stato sindaco di Roma e candidato premier dell’Ulivo nelle elezioni del 2001, dove fu sconfitto da Silvio Berlusconi, Rutelli ha progressivamente abbandonato la scena politica, ritirandosi nel 2013.
Rutelli ha avuto una lunga carriera politica, ricoprendo ruoli importanti: oltre a essere stato sindaco della capitale, è stato ministro dell’Ambiente e dei Beni Culturali, presidente del Copasir e parlamentare europeo. Ha militato in diversi partiti, partendo dal Partito Radicale, passando per i Verdi e la Margherita, fino al Partito Democratico. Dopo anni in prima linea, ha deciso di concentrarsi su nuovi progetti.
Nel 2013 ha detto ufficialmente addio alla politica attiva. Tuttavia, non ha mai abbandonato del tutto l’impegno pubblico. Ha infatti continuato a lavorare in associazioni e fondazioni, principalmente nel settore della cultura e dell’ambiente. Inoltre, ha ripreso gli studi e si è laureato in Architettura, una passione che aveva messo da parte durante la gioventù per dedicarsi interamente alla politica.
Oggi Rutelli guida l’Istituto dei Democratici Europei, una fondazione collegata al Partito Democratico Europeo, ed è presidente dell’ANICA, l’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali, dal 2016. Parallelamente, si è affermato come scrittore prolifico, pubblicando quattordici libri, l’ultimo dei quali è “Il secolo verde,” edito nel 2023.
Sul fronte economico, si dice che Rutelli percepisca un vitalizio, ma le cifre riportate variano. Nel 2013 si parlava di un assegno mensile di 5.755 euro, salito a 6.408 euro nel 2016. Tuttavia, le nuove regole potrebbero aver modificato l’importo. Durante il suo mandato da europarlamentare, guadagnava circa 130.000 euro l’anno, e come senatore e deputato le cifre sono anch’esse significative.
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