Daniela Santanchè è recentemente finita al centro delle polemiche per via di una presunta truffa che avrebbe fatto ai danni dell’Inps. Ecco che cosa succederà!
Daniela Santanchè, noto volto politico e attualmente ministra del Turismo, è sotto indagine da parte della Procura di Milano, che ha chiesto il suo rinvio a giudizio insieme a due altre persone, incluso il suo compagno Dimitri Kunz, e due società, tra cui Visibilia Editore, da lei fondata. Al centro della controversia ci sono presunte irregolarità legate all’utilizzo della cassa integrazione in deroga durante il periodo del Covid-19, coinvolgendo 13 dipendenti della società.
Secondo l’accusa, i lavoratori sarebbero stati ufficialmente messi in cassa integrazione a zero ore, percependo così indennità dall’INPS, con fondi destinati a supportare le aziende colpite dalla crisi pandemica. Tuttavia, gli inquirenti sostengono che questi dipendenti avrebbero continuato a lavorare nonostante la loro situazione formale di cassa integrazione, con la società che avrebbe indebitamente beneficiato di oltre 126 mila euro di fondi pubblici.
Le indagini, supportate da una relazione della Guardia di Finanza depositata presso la Procura, rivelano che la decisione di avvalersi della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) sarebbe stata presa congiuntamente da Santanchè, Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, responsabile delle tesorerie del gruppo Visibilia. Dalle comunicazioni tra i soggetti coinvolti sarebbe emersa una consapevolezza del carattere illecito delle loro azioni.
Oltre a questo caso, Daniela Santanchè è oggetto di un’ulteriore indagine per presunto falso in bilancio relativo alla sua azienda, Visibilia Editore. Per questa seconda accusa, la Procura sta ancora completando le indagini e non ha ancora emesso un avviso di conclusione.
Questi sviluppi giudiziari aggiungono un ulteriore livello di complessità alla carriera di Santanchè, che già in passato è stata figura di spicco in varie controversie. La situazione attuale pone interrogativi significativi non solo sulla sua figura pubblica ma anche sulle pratiche gestionali all’interno delle sue aziende.
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