Giorgia Meloni si è dichiarata basita di fronte alla sentenza emessa della giudice Iolanda Apostolico nei confronti di tre migranti tunisini. Ecco i dettagli della vicenda.
Giorgia Meloni attacca Iolanda Apostolico: disapplicato il Decreto Cutro
Il Ministero dell’Interno ha comunicato la volontà di impugnare la sentenza del Tribunale di Catania in seguito alla decisione di non trattenere alcuni migranti irregolari. La premier Giorgia Meloni è rimasta stupita di fronte al verdetto che blocca l’applicazione dei nuovi provvedimenti decisi dalla maggioranza per contrastare l’immigrazione illegale. La giudice Iolanda Apostolico non avrebbe convalidato il trattenimento di alcuni migranti tunisini detenuti nel centro di Pozzallo. Così facendo non avrebbe applicato il Decreto Cutro del 10 marzo, ritenendolo contrario ai diritti dell’Unione Europea. Tale decreto fissa a 4.938 euro la cifra che un migrante dovrebbe versare per evitare il trattenimento nei Cpr.
La sentenza del tribunale di Catania è stata criticata da diversi esponenti della maggioranza, in particolare da Maurizio Gasparri. L’ex ministro avrebbe affermato che i giudici che si oppongono alle normative stabilite dal Governo nei confronti dei migranti sono nemici della sicurezza nazionale. Lo scontro tra Magistratura e Governo si è inasprito dopo il post della Premier. Giorgia Meloni avrebbe accusato la Apostolico di lavorare contro l’Esecutivo, favorendo l’immigrazione irregolare. La presidente del Consiglio avrebbe sottolineato il fatto che il Governo stia lavorando quotidianamente per contrastare la crisi migratoria, approvando anche normative per agevolare le espulsioni.
Ciò diventerebbe molto difficile nel momento in cui altri Stati lavorino in direzione opposta, compreso un pezzetto di Italia. Immediata la risposta della segretaria del PD. Elly Schlein avrebbe contestato le parole della Meloni, dichiarando che la destra scrive normative incostituzionali e poi se la prende con i giudici che fanno il loro lavoro.
Chi è Iolanda Apostolico?
Iolanda Apostolico è nata a Cassino, in provincia di Frosinone, 59 anni fa. Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, ha vinto il concorso della Magistratura e si è trasferita in Sicilia. Qui ha iniziato la sua carriera professionale. Vive e lavora a Catania da oltre vent’anni, dove è giudice civile del tribunale. Ha 3 figli ed è sposata con Massimo Mingrino, funzionario del Palazzo di Giustizia di Catania.
Il curriculum della magistrata vanta anche un’esperienza nel penale come giudice del riesame delle misure di prevenzione. Per quanto riguarda la sentenza del 29 settembre, la Apostolico ha dichiarato che la sua decisione non è assolutamente di tipo politico. La giudice si sarebbe basata esclusivamente sul diritto, aggiungendo di non voler creare ulteriori polemiche e dichiarando che il suo provvedimento è impugnabile con ricorso per Cassazione. Ha, quindi, precisato che non rientra nei suoi compiti difenderlo.
Iolanda Apostolico ha poi detto che non è il caso di trasformare una questione giuridica in una vicenda personale. Secondo i quotidiani Il Giornale e Libero, prima di chiudere il profilo Facebook la magistrata avrebbe seguito sui social l’ong Open Arms e condiviso alcune campagne di Potere al popolo. Non ha invece lasciato i social il suo compagno, che avrebbe rivolto critiche sia all’operato dei governi di centro-sinistra che a quelli di destra, per quanto riguarda la questione immigrazione.
Non sappiamo ancora cosa accadrà dopo la sentenza del Tribunale di Catania: come reagiranno gli altri Tribunali di fronte alla richiesta di convalida del trattenimento? A voi i commenti!