Renzi accusa il Giorgia Meloni di ritorsione politica: la Premier risponde con impeto. Ecco che cosa è successo!
Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, si trova al centro di una nuova bufera politica. Il suo reddito annuo, che ha toccato i 3,2 milioni tra stipendio da senatore e incarichi internazionali, è ora messo in discussione da un provvedimento ribattezzato “Norma Anti-Renzi”. Questa proposta, presentata dal governo, mira a regolamentare le attività retribuite dei parlamentari e figure istituzionali al di fuori dell’Unione Europea. La norma, inserita come emendamento alla manovra 2025, stabilisce che membri del governo, parlamentari, eurodeputati e presidenti di Regione non possano svolgere incarichi pagati da enti privati o pubblici situati al di fuori dell’UE. In caso contrario, l’intero compenso percepito dovrà essere versato allo Stato, pena una sanzione equivalente al 100% del guadagno.
Per i parlamentari e altre figure, c’è un margine di flessibilità: potranno continuare queste attività solo previa autorizzazione rilasciata dagli organi di appartenenza, secondo le normative previste. Tuttavia, per i membri del governo, il divieto resta assoluto.Renzi, che ha svolto consulenze soprattutto in Arabia Saudita, ha definito la proposta una legge contro di lui, parlando apertamente di ritorsione politica. Secondo il leader di Italia Viva, questa mossa sarebbe motivata dal suo ritorno nell’area del centrosinistra, una posizione che, secondo lui, spaventa la maggioranza. Renzi accusa il governo Meloni di voler neutralizzare la sua influenza politica usando una norma su misura.
Mentre le polemiche si intensificano, il dibattito politico si divide tra chi ritiene giusto regolamentare i conflitti di interesse e chi, come Renzi, vede in questa legge un attacco personale.
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