• Ven. Nov 22nd, 2024

Successione, Debiti Non Trasmissibili: Ecco Quelli Che Non Possono Passare Agli Eredi!

Poche persone sono a conoscenza del fatto che alcuni debiti non rientrano nella successione degli eredi. Scopriamo insieme quali sono e perché.

 

Successione: ecco quali debiti non sono trasmissibili agli eredi

Diversamente da quanto sostenuto da alcune dicerie popolari, i successori non sarebbero obbligati a saldare tutti gli insoluti di un defunto. In parole brevi, alcuni debiti non possono essere inclusi nella successione dei vari eredi. Il trasferimento dei diritti generalmente riconosce quelli patrimoniali assoluti, tra cui obbligazioni, contratti e proprietà. A tal proposito è giusto ricordare che i vincoli non patrimoniali, familiari o personali terminano con il decesso di un soggetto. Per stabilire esattamente quali debiti non possono essere inclusi nel patrimonio ereditario, è consigliabile rivolgersi a un professionista esperto del settore.

In caso di decesso di un familiare si aprono le pratiche di successione, pertanto gli eredi acquisiscono legalmente i beni della persona defunta. I discendenti possono decidere di accettare l’eredità e tutti i diritti a essa connessi, oppure rifiutarla. All’atto della rinuncia, l’erede non è obbligato a saldare i debiti insoluti del soggetto defunto. Le cose cambiano in caso di accettazione con il beneficio dell’inventario.

Questa opzione prevede che i beni spettanti all’erede siano separati da quelli legati all’eredità. Ciò significa che i debiti riguardanti l’eredità verranno estinti solo per il valore massimo dei beni acquisiti. Si tratta infatti di debiti personali che decadono con la morte del debitore, quelli che pertanto non rientrano nell’eredità. Il creditore non potrà pretendere il pagamento dai successori, a prescindere dalla scelta di accettazione o rinuncia dell’eredità. Bisogna, inoltre, aggiungere che un debito decade legalmente dopo 10 o 5 anni, a seconda dei casi.

I debiti caduti in prescrizione non possono essere trasmessi agli eredi

Le sanzioni amministrative che includono quelle tributarie non possono essere inserite nella successione. Lo stesso discorso vale anche per le multe. Ciò significa che gli eredi non dovranno pagare una multa risalente al periodo precedente la morte del decuius. Questo principio è applicabile anche alle sanzioni tributarie: i singoli individui devono adempiere alle spettanze nei confronti di enti quali INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, Agenzia della Riscossione, Comune, Provincia e Regione.

Qualora i discendenti decidessero di accettare l’eredità, avrebbero l’obbligo di pagare le imposte, ma sarebbero esonerati dalle sanzioni annesse. I figli diventeranno eredi legittimi, mentre l’ex coniuge, se il divorzio è effettivo, non avrà più diritto agli assegni familiari né all’eredità. Qualora quest’ultimo versi in difficoltà economiche, il giudice potrebbe delegare gli eredi a versargli un sussidio economico periodico.

Gli eredi hanno, inoltre, diritto a una parte della pensione di reversibilità. Premesso che i successori non possono ereditare le sanzioni, esistono delle eccezioni. Nel caso in cui abbiano ereditato un immobile sul quale gravasse una condanna per abuso edilizio, potrebbero subire la demolizione dello stesso. Anche i debiti di gioco non possono essere trasferiti agli eredi.

Nel caso in cui si tratti di somme ingenti, questi hanno il diritto di accettare o meno l’eredità. Qualora il creditore non chieda più il pagamento dell’insoluto per un periodo specifico, questo andrebbe in prescrizione. Il termine di prescrizione applicabile varia a seconda della natura del debito. Non trovate che sia un argomento molto interessante? A voi i commenti!