C’è aria di tensione tra il presidente della Regione Veneto e il governo. Anzi, a dirla tutta, lo scontro tra Zaia e governo Meloni appena iniziato potrebbe finire alla Corte Costituzionale. Qual è il motivo della contestazione?
Il governo di Giorgia Meloni contesta una legge con cui la Regione Veneto intende tenersi parte delle tasse destinate allo Stato.
Scontro tra Zaia e governo Meloni: il motivo della contestazione
Il governo Meloni contesta la legge di stabilità del Veneto. Questa legge, l’equivalente della legge di bilancio, consente alla Regione Veneto di decidere come investire gran parte delle sue risorse economiche nell’anno seguente. Nel 2023, il Veneto vorrebbe tenersi troppi soldi destinati allo Stato e questo non va giù al governo.
In sostanza, vuole tenersi i soldi sia delle quote arretrate dell’Irap (tassa regionale) sia della parte nazionale dell’Irpef destinata a Roma. Secondo le stime, la somma che il Veneto vorrebbe tenere per sé si aggira intorno ai 20-30 milioni di euro all’anno.
Durante l’esame delle leggi di stabilità delle Regioni e province autonome, soltanto quella del Veneto risulta problematica, tanto da far partire il ricorso.
La legge di stabilità del Veneto davanti alla Corte Costituzionale
La legge di stabilità della Regione Veneto è stata impugnata dal governo Meloni deciso a portarla davanti alla Corte costituzionale. Sosterrà che questa legge non rispetta l’articolo 117 della Costituzione relativo ai rapporti tra Stato e Regioni.
Questa decisione contrasta con alcune realtà all’interno del governo stesso. La maggioranza è di centrodestra come quella del Veneto. Roberto Calderoli, il ministro per gli Affari regionali, è leghista come Luca Zaia, il presidente del Veneto. Senza contare che il governo Meloni persegue l’obiettivo di arrivare all’autonomia differenziata per le Regioni.
Zaia fa gli interessi dei veneti e non cambierà idea
Luca Zaia dichiara di fare gli interessi dei veneti e che, per la questione, deciderà la Corte Costituzionale.
Si potrebbe evitare l’intervento della Corte Costituzionale se la Regione Veneto decidesse di modificare la legge di stabilità, ma Zaia non ha nessuna intenzione di farlo. Ha ricordato che il suo compito è tutelare gli interessi dei veneti per cui andrà avanti per la sua strada.
Del resto, se fosse il governo a cambiare idea le altre Regioni seguirebbero l’esempio del Veneto e si terrebbero i soldi recuperati dall’Agenzia delle Entrate.
L’unica via da percorrere, quindi, è affidare alla Corte Costituzionale il compito di decidere sulla questione.
Che ne pensate di questa contestazione? Chi la spunterà? A voi i commenti!