Nel settore risparmi, la Consob boccia gli italiani: 4 su 5 non sanno gestirli. Il Ddl Competitività affida al Miur il compito di introdurre questa materia nelle scuole.
Risparmi e investimenti: il rapporto Consob boccia gli italiani
Dall’ultima edizione del “Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane” realizzato da Consob emerge un deficit di conoscenze e di educazione finanziaria degli italiani.
Il deficit riguarda i concetti di base, gli strumenti finanziari, l’entità del rischio finanziario. Soltanto il 50% degli intervistati conosce la nozione di diversificazione degli investimenti. Meno del 60% sa rispondere in modo corretto a domande su obbligazioni, conto corrente, azioni, fondi comuni di investimento. Conosce il significato di rischio di mercato, credito e liquidità tra il 20% e il 49% degli intervistati.
Quattro italiani su cinque trovano complicato gestire le proprie finanze, la gestione dei risparmi causa loro ansia e sensazione di impotenza. Il 62% degli italiani pensa che si possano perdere soldi anche senza responsabilità.
Gran parte degli italiani, fortunatamente, è cosciente del bisogno di migliorare le competenze e conoscenze per fare scelte finanziarie più efficaci.
Risparmio e investimenti: materia da introdurre nelle scuole
Il governo Meloni ha dato il via libera al Ddl Competitività. Questo disegno di legge incarica il Miur (ministero dell’Istruzione e del Merito) di definire le linee guida per lo studio del risparmio e degli investimenti nelle scuole. L’obiettivo è trasmettere agli studenti l’importanza di queste materie e renderli cittadini consapevoli, in grado di partecipare in modo efficace alla vita economica italiana.
Questa scelta rappresenta un passo importante visto che l’Italia, nelle classifiche mondiali, arranca in termini di conoscenze e di educazione finanziaria. Non è una realtà da sottovalutare pensando ai problemi che una scelta finanziaria sbagliata può comportare per il futuro dell’economia.
Educazione finanziaria: una lacuna per molte donne italiane
Un’indagine condotta da Facile.it ha rilevato che più di 2 donne su 3 si dichiarano del tutto impreparate in tema di finanza personale.
L’educazione finanziaria resta una grossa lacuna da colmare per le donne italiane. Concetti come tasso fisso e variabile, prestito personale, franchigia, Tan e Taeg sono tabù per loro. I motivi sono diversi. Il 36% delle intervistate considera l’argomento troppo difficile, il 20% non ha interesse alla materia, il 12% dice che se ne occupa il partner.
Ben 1,4 milioni di donne italiane desiderano colmare questa lacuna ma, per un motivo o per l’altro, non ci riescono. Alcune non hanno tempo (54%), altre non hanno sufficienti risorse economiche (44%), soprattutto al Sud e nelle Isole.
Che ne pensate del deficit di educazione finanziaria degli italiani? A voi i commenti!