Attimi di ansia e paura si sono riversati in una piazza di Roma. Molti cittadini italiani hanno dato vita a un corteo le cui sorti sarebbero potute degenerare da un momento all’altro. Scopriamo insieme che cosa è successo e perché.
Tensioni a Roma: sit di napoletani contro la polizia
Qualche ora fa, più di 200 napoletani hanno deciso di recarsi presso Piazza Santi Apostoli a Roma per cominciare a manifestare contro il Governo e la sospensione del reddito di cittadinanza. I manifestanti hanno quindi utilizzato dei pullman per recarsi nel luogo stabilito e hanno cominciato ad assumere dei comportamenti che hanno richiesto l’intervento della Polizia.
Le due parti hanno avuto qualche screzio e, per qualche momento, si è tenuto il peggio. Sembra inoltre che i cittadini napoletani che hanno dato vita a questo corteo abbiano ribadito come siano stanchi di aspettare qualche riforma, in quanto loro intento è quello di lavorare. Nel corteo, infatti, erano presenti molti disoccupati e anche tantissime persone che hanno recentemente perso il diritto al reddito di cittadinanza.
Alcuni manifestanti hanno poi trovato la forza per affrontare un discorso lucido e razionale con i vari giornalisti che si sono recati sul posto. Uno di loro ha infatti parlato di come il Governo non si sia organizzato e di come questo possa risultare denigrante per chi vuole lavorare ma non può farlo. È quindi necessario proporre delle normative che vadano a garantire stabilità nel lavoro e non l’ennesimo stato di precarietà inconcludente. Si è poi fatto riferimento ai corsi di formazione che sarà possibile frequentare a seguito della nuova riforma. Le persone si sentono prese in giro, in quanto temono che, ancora una volta, non si riuscirà ad ottenere un lavoro a tempo indeterminato, ma solo un incarico di pochi mesi.
Le ultime novità sul reddito di cittadinanza
Qualche settimana fa milioni di italiani hanno ricevuto un messaggio da parte dell’INPS, il quale ribadiva come quella entrante sarebbe stata l’ultima mensilità concessa per quanto riguarda l’elargizione del sussidio. Il reddito di cittadinanza è stato ufficialmente abolito, in quanto ritenuto uno strumento deleterio per la società, in grado di favorire la disoccupazione e il lavoro in nero.
Sicuramente questa scelta rappresenta l’ennesima doccia fredda per gli italiani poiché, nonostante gli avvisi, non si pensava che il provvedimento venisse preso così all’improvviso. Gli unici a mantenere la possibilità di ricevere il reddito di cittadinanza sono coloro che, a causa di problematiche fisiche o mentali, non sono nelle condizioni di poter lavorare.
Per tutti gli altri, specialmente per chi ha un’età compresa fra i 18 e i 59 anni e ha un reddito ISEE che non supera i 6.000 € l’anno, ci saranno altre possibilità. Il Governo Meloni ha infatti deciso di introdurre l’assegno di inclusione. Si tratta di 350 € mensili che verranno erogati a quelle persone che si renderanno disponibili a frequentare dei corsi di formazione al fine di trovare un lavoro.
Questa risorsa verrà concessa per un periodo massimo di 12 mesi, dopodiché non sarà più rinnovabile. Basterà quindi impegnarsi nella ricerca di un lavoro e frequentare con assiduità il corso di formazione prescelto. Ogni 90 giorni poi, bisognerà presentare una dichiarazione che attesti come il lavoratore si stia impegnando nel progetto, pena la perdita dell’assegno. A differenza del reddito di cittadinanza inoltre, l’assegno di inclusione non sarà familiare, ma potrà essere concesso a tutti coloro che rispondono ai requisiti previsti dalla Legge. Ecco perché, sotto un determinato punto di vista, potrebbe essere perfino più ricco del reddito di cittadinanza. Qual è il vostro pensiero in merito? A voi i commenti!