In Italia non si parla d’altro, il rincaro della benzina. Ed è qui che scatta l’inchiesta. Ma siamo sicuri che la colpa è del singolo distributore? Era necessario ridurre il costo delle accise?
Prezzi della benzina in rialzo? Ecco che cosa ci aspetta
Lo Stato sta cercando di prefissare dei tetti di spesa entro i quali il costo dei beni e dei servizi non può salire. Si tratta di un’iniziativa lodevole, ma in alcuni casi non sempre facile da rispettare. Questo perché i rincari tendono ad aumentare in maniera naturale e non esiste in alcun modo una soluzione per fermarli.
Questo riguarda anche il mondo della benzina e del carburante. Le cose sono peggiorate quando il Governo di Giorgia Meloni ha deciso di ridurre lo sconto sulle accise. Ovviamente, andando ad eliminare ogni sorta di sovvenzione fiscale andrà ad aumentare l’offerta ma, se questa verrà ridotta, il prezzo originale non farà altro che salire. La colpa quindi sarebbe del Governo, il quale avrebbe scelto un cattivo modo per gestire la situazione.
E’ proprio questo il motivo per il quale si sta discutendo in merito ad un’indagine da compiere proprio sul rincaro della benzina. Ovviamente l’aumento dei prezzi non può essere imputato ad un singolo distributore. In alcuni casi è proprio il petrolio che ha subito un embargo che forse l’Italia non era ancora in grado di affrontare in questo momento.
Il ruolo di Giorgia Meloni e della Guardia di Finanza
Giorgia Meloni è stata la prima ad essere stata colpevolizzata per via delle scelte che sono state portate a termine nell’ultimo periodo. Proprio per questo motivo il Governo ha richiesto la presenza della Guardia di finanza, in modo che questa possa analizzare i vari rincari legati ai singoli distributori di benzina. Il prezzo medio della benzina e del diesel sta salendo a dismisura sia nella modalità self che in quella servita. Pare però che il Governo abbia comunicato un prezzo che i singoli esercenti dovranno rispettare. Proprio per questo è stata proclamata una riunione per contrastare le diverse speculazioni che vengono fatte sul frangente dei prezzi del carburante.
Anche il Codacons era intervenuto sulla questione, denunciando tutte le anomalie che erano state evidenziate nei vari distributori di carburante. Sembra infatti che in alcuni casi lo stesso fornitore abbia attuato dei prezzi diversi a seconda del territorio di localizzazione. Questi prezzi andrebbero ad avere delle differenze consistenti, in quanto si parla di uno scarto di circa 20 centesimi al litro. Anche il Ministro delle Imprese Adolfo Urso è intervenuto sulla questione del rincaro del carburante, dicendo di avere in mente una sorta di intervento proprio per contrastare gli speculatori.
Per molti l’unica soluzione da adottare riguarderebbe il ripristino del taglio delle accise e, allo stesso tempo, una sorta di tutela nei confronti dei benzinai. Solo in questo modo si potranno contrastare i rincari dell’ultimo periodo, cercando di attuare un’inversione di tendenza per ripristinare la soluzione.
Qual è la vostra opinione sul rincaro della benzina dell’ultimo periodo? Pensate che il Governo debba prendere in mano la situazione o che la speculazione sia ancora una volta alla base di tutto? A voi i commenti!